“Per fare progressi, si deve tenere socchiusa la porta verso l’ignoto, socchiusa solamente”. Con queste parole Richard Feynman, fisico e premio Nobel, descriveva l’importanza di ciò che non conosciamo come stimolo per poter progredire. Proprio questa incertezza sarà il tema principale della decima edizione del Festival delle Scienze di Roma, “L’Ignoto. La scienza e l’importanza del non sapere”.
Il festival, in programma dal 22 al 25 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma, è stato presentato il 15 gennaio in Campidoglio, dove il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha sottolineato l’importanza della divulgazione scientifica: “La scienza, se spiegata in modo semplice, rende affascinante tutto quello che ci circonda”. Durante la presentazione è intervenuto anche l’ad di Musica per Roma, Carlo Fuortes. “Ci vuole coraggio, riflessione e consapevolezza per mettere l’ignoto al centro del dibattito culturale”, ha detto Fuortes, che ha poi aggiunto: “Questo è il nostro festival più longevo e più apprezzato. È un appuntamento fisso dell’offerta culturale che l’Auditorium offre alla città”. Sull’importanza dell’incertezza si è espresso anche Vittorio Bo: “Che la scienza sia esatta è un falso mito”, il direttore scientifico del festival ha poi ricordato come, effettivamente, l’ignoto sia tutto intorno a noi: “Bisogna ricordarsi che conosciamo solo il 4% dell’universo”.
Come in passato, anche l’edizione di quest’anno sarà caratterizzata dalla presenza di lectio magistralis e incontri con scienziati di tutto il mondo (Melissa Franklin, John Barrow, Carlo Rovelli, ecc.), dibattiti, eventi per le scuole, mostre e spettacoli che cercheranno di accompagnare il pubblico, con un’offerta a 360°, nel viaggio alla ricerca della conoscenza sulla scia delle parole di Stephen Hawking: “Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza ma l’illusione di sapere”. Il festival propone inoltre una sezione dedicata alle scuole, Ansa Scienza Lab, in cui i ragazzi potranno seguire tutte le fasi della realizzazione di una news.