Senza quel gene si arresta l’embriogenesi, cioè la formazione di un individuo. E’ quanto conclude uno studio di Patricia Labosky e colleghi della scuola di medicina dell’Università di Pensilvania che approfondisce la funzione vitale del gene Foxd3. La ricerca pubblicata sulla rivista Genes and Development spiega che il Foxd3 è un tassello fondamentale per la crescita e il mantenimento delle cellule staminali pluripotenti dell’embrione e, quindi, anche di quelle coltivate in vitro a scopo terapeutico o per la ricerca. Lavorando su cavie mutanti, prive del gene, gli scienziati hanno visto che senza Foxd3, gli embrioni bloccano il proprio sviluppo entro sei giorni dal concepimento, per l’impossibilità della massa cellulare neoformata di espandersi normalmente a formare i primi strati di cellule embrionali. Il gene serve per produrre una proteina che si muove da una cellula all’altra portando un messaggio di sviluppo. Rispetto a geni analoghi già noti, i ricercatori pensano che Foxd3 diriga un percorso segnaletico indipendente e parallelo ad altri, con la funzione di mantenere le cellule indifferenziate e in divisione. Un altro piccolo passo verso la comprensione del complesso meccanismo della crescita embrionale, che si rivela utile anche per la coltivazione in vitro di linee cellulari. (p.m.)