Esiste una formula della felicità? È a questa domanda che cercherà di rispondere quest’anno l’ottava edizione del Festival delle Scienze, in programma a Roma dal 17 al 20 gennaio. Neuroscienziati, psicologi, sociologi, ma anche filosofi ed economisti, si alterneranno per quattro giorni nelle sale dell’Auditorium Parco della Musica, e tra lectio magistralis, dibattiti, mostre e spettacoli, la rassegna promette di indagare tutte le sfaccettature di questa emozione fondamentale per la nostra specie.
Ad aprire le danze, giovedì 17, saranno Mark Williamson, direttore di Action for Happiness, e Phuntsho Rapten, del Centre for Bhutan Studies, che racconteranno in che modo la felicità può essere misurata ed utilizzata come indicatore economico. Nel Bhutan, piccolo stato montuoso schiacciato tra Cina e India, sono infatti anni che il Fil, o Felicità Interna Lorda, viene utilizzato al posto del Pil come misuratore dell’efficacia delle politiche del paese. Ancora economia anche nell’intervento dell’ospite d’onore di quest’anno, il premio Nobel Amartya Sen, che venerdì 18 affronterà il rapporto tra felicità e disuguaglianze.
Ma la felicità è anche democrazia, come spiegheranno Gustavo Zagrebelsky e il direttore di La Repubblica Ezio Mauro, e filosofia, tema a cui è dedicato il dialogo tra Dan Haybron dell’Università di Saint Louis e il filosofo Salvatore Natoli. Sul versante scientifico, David Linden, autore di La bussola del piacere, analizzerà i circuiti cerebrali del piacere, mentre Paul Bloom, di Yale, ne svelerà i meccanismi psicologici e cognitivi. Felicità e salute saranno invece al centro di quattro “caffè scientifici” al Bart, la caffetteria dell’Auditorium, a cura di Andrea Grignolio.
Diversi anche i momenti di svago e gli spettacoli in programma, come Dal big bang alla civiltà in sei immagini, un racconto a due voci tra Amedeo Balbi (astrofisico) e Antonio Pascale (scrittore), e Felicità, primo spettacolo dal vivo della blogger Sora Cesira, o ancora, Morso, sesso e felicità, corso di cucina afrodisiaca dello chef Carmelo Chiaramonte.
“Abbiamo scelto un argomento controverso”, spiega Aurelio Regina, presidente della fondazione Musica per Roma, “un tema coraggioso da affrontare in questo momento. Secondo molti analisti il 2013 mostra qualche segnale di ripresa della produzione e dei consumi, ci piaceva quindi unire un tema alla possibile ripresa“.
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