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Il Vangelo della moglie di Gesù è autentico

Ci sono voluti due anni di test, ma ora i ricercatori sembrano sicuri: il vangelo della moglie di Gesù (Gospel of Jesus’s Wife) è autentico. Il piccolo papiro, appena 4×9 centimetri, deve il suo nome a una frase alquanto inaspettata, scritta in lingua copta: “E Gesù disse loro, mia moglie…”. Ad annunciarne l’esistenza al mondo nel 2012 fu Karen King, una ricercatrice della Harvard Divinity School, durante il decimo Congresso internazionale di studi copti che si teneva quell’anno a Roma. Stando ai risultati delle nuove analisi presentati sull’Harvard Theological Review, il reperto, che rappresenta il primo scritto antico mai ritrovato in cui si faccia riferimento ad un possibile matrimonio di Gesù, sarebbe stato vergato tra il sesto e il nono secolo dopo Cristo. Il testo però potrebbe essere stato composto anche prima, tra il secondo e quarto secolo d.C.

Nonostante la frase riportata sul papiro, è la stessa autrice della scoperta a spiegare che il Vangelo della moglie di Gesù non rappresenta in alcun modo un indizio sul possibile stato civile del Gesù storico. “Il tema principale del frammento è l’affermazione del fatto che le donne, madri e mogli, possono essere discepole di Gesù”, ricorda King. “L’argomento era molto discusso agli inizi del cristianesimo, un periodo in cui verginità e celibato guadagnavano una considerazione sempre maggiore”.

Intorno al secondo secolo d.C. Infatti, sembra che fosse un tema caldo all’interno della comunità cristiana: meglio rimanere celibi e vergini, o sposarsi e avere figli? Il frammento sarebbe quindi una stesura successiva (datata sesto-ottavo secolo d.C.) di un testo pensato in origine proprio per dimostrare l’opportunità del matrimonio, mostrando ai credenti che anche Gesù era sposato.

King ha ricevuto il manufatto nel 2011 dal proprietario (un collezionista che è voluto rimanere anonimo), e ha quindi chiesto l’aiuto di moltissimi esperti per valutarne l’autenticità. Negli ultimi due anni il papiro è stato sottoposto alla datazione con carbonio-14 ad Harvard, ed esaminato con tecniche micro-spettroscopiche da un team dell’Mit, dimostrando di risalire ad un periodo compreso tra il 659 e i l’859 d.C.

Un’altra impressionante batteria di test, effettuati da specialisti della Columbia, Macquarie e New York University, ha analizzato invece l’inchiostro, la calligrafia dell’autore, la grammatica e la lingua usate, arrivando anche qui alla conclusione che il frammento è assolutamente autentico.

Non si tratterà quindi della dimostrazione che il figlio di Dio era sposato, ma il Vangelo della Moglie di Gesù rimane comunque un reperto di enorme importanza storica. “Questo frammento di Vangelo ci da motivo di riconsiderare molto di quello che credevamo di sapere, puntando il dito sul ruolo giocato da un ipotetica moglie di Gesù nelle controversie su matrimonio, celibato e famiglia all’interno del primo cristianesimo”, conclude King.

Via Wired.it

Riferimenti: Harvard Theological Review

Credits immagine: Wikipedia

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