Dopo i casi Lipobay e Propulsid, scoppia la polemica anche intorno al Viagra, il noto farmaco realizzato per la cura della disfunzione erettile. Il Journal of Urology ha pubblicato i risultati della ricerca condotta da Rizk El-Galley, dell’Università di Alabama a Birmingham, dai quali è emerso che gli effetti benefici del medicinale scomparirebbero dopo soli due anni dalla sua assunzione. Infatti, 16 uomini dei 151 sottoposti alla cura e monitorati dal team di El-Galley dal 1997 al 2000, hanno ammesso di aver dovuto aumentare la dose di 50 milligrammi per raggiungere un’erezione adeguata. Erano bastati, infatti, 18 mesi a rendere il farmaco inefficace. Ma c’è di più: un altro studio realizzato dall’Uppsala Monitoring Center, un centro svedese che controlla i medicinali, ha rivelato che sarebbero 616 i morti in tutto il mondo a causa del Viagra. Tuttavia, a discolpare la Pzifer, l’industria produttrice del medicinale, è il fatto che tutti questi pazienti presentavano, prima dell’assunzione, fattori di alto rischio, ovvero gravi problemi cardiovascolari, di cui l’impotenza era una conseguenza. (d.d.v.)