La sua struttura polmonare – in teoria – consentirebbe immersioni non più lunghe di mezz’ora. Eppure lo zifio può resistere molto di più sott’acqua: ben oltre le 3 ore. Lo ha scoperto un’équipe di scienziati della Duke University, negli Stati Uniti, che per cinque anni ha monitorato 23 di questi cetacei, per un totale di oltre 3600 immersioni. Registrando una apnea della bellezza di 3 ore e 42 minuti, un record assoluto nel mondo dei mammiferi. La scoperta è stata raccontata sulle pagine del Journal of Experimental Biology.
Lo zifio, un cetaceo di profondità
Le straordinarie e apparentemente inspiegabili capacità di immersione dello zifio cavirostris o, dall’inglese, “balena a becco d’oca”, avevano richiamato l’attenzione di un gruppo di biologi marini che nel 2014 aveva osservato 8 zifii immergersi alla profondità di circa 3mila metri per un tempo medio di 137 minuti e mezzo. Ma la scoperta di questi giorni è ancora più incredibile.
“Questi cetacei passano poco tempo in superficie, non più di due minuti: per individuarli servono mare piatto e osservatori esperti: ‘etichettarli’ non è stato facile. Inoltre, il breve tempo di emersione degli zifi ha limitato la possibilità di trasferire le informazioni al satellite dedicato”, ha spiegato Nicola Quick, a capo della ricerca. Pur con queste difficoltà, i ricercatori sono riusciti a “taggare” 23 zifii e a seguirne i movimenti per cinque anni, registrando oltre 3600 immersioni di durata molto variabile – da 33 minuti a un paio d’ore circa. 33 minuti, per l’appunto, è il limite teorico oltre il quale si pensava che lo zifio finisse l’ossigeno: “Siamo stati davvero sorpresi di scoprire che questi animali sono in grado di restare in immersione così tanto più a lungo rispetto alle previsioni dei loro limiti”, ha detto Quick.
Le immersioni record
I tempi più notevoli sono stati registrati nel 2017: il primo di quasi tre ore, e il secondo, quello più incredibile, di ben 3 ore e 42 minuti di apnea. Quick è convinto che si tratti di casi eccezionali, dovuti per esempio all’individuazione di cibo particolarmente succulento, a qualche minaccia ambientale o a qualche disturbo acustico.
“All’inizio non riuscivamo a crederci”, spiega Quick. “Si tratta comunque di mammiferi. Ed è sorprendente che possano passare così tanto tempo sott’acqua”. Una possibile spiegazione è che lo zifio abbia un metabolismo eccezionalmente lento. Questa caratteristica, insieme alla possibilità di immagazzinare grandi quantità di ossigeno e di resistere a lungo all’accumulo di acido lattico nei muscoli, conferirebbe allo zifio una straordinaria capacità di apnea.
Riferimenti: Journal of Experimental Biology
Credits immagine: Andrew Read and Duke University. All research activities were carried out under NOAA/NMFS Scientific Research Permits 17086 and 20605 (Robin Baird); NOAA/NMFS permit 14809-03 (Doug Nowacek); and NOAA General Authorization 16185 (Andrew Read)