Che legame c’è tra gli antichi abitanti di Pompei e i dinosauri piumati che vissero in Cina? Secondo un recente studio di Baoyu Jiang e colleghi della Nanjing University, pubblicato su Nature Communication, entrambi devono a un’eruzione vulcanica il perfetto stato di conservazione in cui sono stati rinvenuti. Per quanto riguarda Pompei, naturalmente, nessuna novità. Invece, per i fossili di dinosauro rinvenuti a Jehol, gli scienziati non avevano finora avanzato alcuna ipotesi che giustificasse la preservazione straordinaria dei resti – che richiede “una spiegazione fuori dal comune”, come ha detto al NewScientist Raymond Rogers, del Macalester College.
Il ritrovamento dei fossili, avvenuto quasi due anni fa, ha cambiato radicalmente la nostra conoscenza dei dinosauri, svelando che i cugini di Velociraptor e T. rex avevano un corpo coperto di elementi simili a piume, proprio come gli uccelli (però non erano in grado di volare). Tra i resti di Jehol, datati 130 milioni di anni fa, ci sono anche tessuti molli dei primi mammiferi e piante fiorite. Jiang e colleghi hanno trovato strati di carbonio sui fossili, il che suggerisce che i tessuti siano stati bruciati, e hanno osservato che gli scheletri sembrano piegati come se fossero stati intrappolati nella cenere vulcanica. Proprio come i calchi di Pompei.
L’idea è intrigante, secondo Rogers, ma “servono ulteriori analisi per confermare l’ipotesi”. È dello stesso parere David Eberth, del Royal Tyrrel Museum di Drumheller, in Canada: “Jiang ha esaminato solo 14 fossili: il campione è ancora troppo piccolo per trarre conclusioni definitive”. Staremo a vedere.
Via: Wired.it
Credits immagine: Baoyu Jiang