Lotta alle zanzare sì, ma a quale prezzo? Secondo 15 esperti tra chimici, biologi e medici, gli insetticidi usati per eliminare gli insetti molesti, soprattutto le zanzare tigre, possono mettere in pericolo la salute degli esseri umani, provocando allergie, modificazioni genetiche e tumori.
Questi timori, già oggetto del convegno “Zanzare, disinfestazioni, informazione” svoltosi al Cnr di Roma il 16 maggio scorso, sono stati messi nero su bianco dagli scienziati in un documento presentato oggi durante una conferenza stampa organizzata dal Wwf e dal Comitato Scientifico Equivita. Secondo gli esperti, l’irrorazione di strade, giardini, parchi e condomini con prodotti chimici tossici è inefficace e per di più dannosa. Si tratta infatti di sostanze non selettive, che quindi uccidono tutti gli insetti (anche specie protette come le api), non solo le zanzare tigre, e rendono più aggressivi e resistenti quelli superstiti.
Ma soprattutto possono provocare danni alla salute, inibendo alcune attività enzimatiche alla base del corretto funzionamento degli organismi animali e vegetali e del sistema di difesa di cui l’organismo umano è dotato. È il caso dell’azione di alcuni enzimi (catalasi, perossidasi) contro lo stress ossidativo cellulare, origine e concausa di molte malattie come Alzheimer, diabete 2, morbo di Creuzfeld-Jacob, sclerosi a placche, alcune forme di cancro.
Molti disinfestanti inoltre interagiscono con gli acidi di Lewis (metalli, in particolare pesanti) veicolandoli all’interno degli organismi e accrescendo il grado di pericolosità. È un dato l’aumento di allergie, soprattutto in anziani e bambini, a seguito di disinfestazioni. Meglio quindi l’uso di metodi naturali contro le larve: l’utilizzo di trattamenti batterici, come il Bacillus Thuringiensis Israelensis (Bti) che si può inserire nei tombini e in tutti i luoghi umidi dove si annidano la larve, e di gambusie, pesciolini capaci di predare fino a 150 larve di zanzare al giorno. (r.p.)