Si chiama ‘Smog paper’, ovvero carta allo smog. Si tratta di un progetto per riciclare le emissioni gassose delle cartiere e trasformarle in prodotti non inquinanti, messo a punto dalle Cartiere Favini di Rossano Veneto, in provincia di Vicenza. L’iniziativa è stata presentata a Ricicla, la fiera del recupero e riciclaggio di materie ed energia, che si tiene in questi giorni a Rimini. Il procedimento, che utilizza apparecchiature innovative, fissa i gas acidi prodotti dalla combustione su dei residui inquinanti alcalini e li trasforma. Risultato: una ‘farina di smog’, ovvero un materiale bianco e neutro. Da usare nella produzione della carta come carica minerale integrativa, in alternativa a quelle inorganiche che provengono dalle cave, e aggiunto all’impasto cartario necessario per avere il prodotto finito, ‘Smog paper’, appunto. Il procedimento quindi produce dalla reazione di due prodotti inquinanti, i gas acidi e i residui alcalini, una sostanza innocua, che può essere utilizzata in sostituzione del marmo proveniente dalle cave. Questa forma di riciclaggio di materiali inquinanti non è l’unica, anche dai fanghi di scarto degli zuccherifici, per esempio, oggi si producono carte sane e di buona qualità a costi contenuti. (p.c.)