255 terabit al secondo: è questo il nuovo record del mondo di velocità di trasmissione su fibra. A realizzarlo è stato un gruppo di ricercatori olandesi e americani, della Eindhoven University of Technology (TU/e) e della University of Central Florida (Creol), che in un articolo apparso su Nature Photonics ha illustrato le potenzialità di una nuova fibra ottica, che può superare di ben 20 volte la capacità di banda delle reti attuali. Una possibile soluzione, spiegano i ricercatori, per affrontare l’inevitabile capacity crunch (il rallentamento dei servizi causato da un traffico dati troppo intenso) che potrebbe colpire le reti di trasporto dati nei prossimi anni.
La crescita costante nella diffusione della rete e la nascita di banche dati sempre più massicce stanno aumentando infatti in maniera esponenziale l’utilizzo della banda nel campo delle telecomunicazioni. Una crescita che secondo molti esperti si scontrerà presto con i limiti delle tecnologie di trasmissione oggi disponibili, che presto potrebbero non essere più sufficienti per supportare il volume di traffico richiesto, provocando quindi inevitabili congestioni del traffico dati e il peggioramento dei servizi internet.
Per potenziare la capacità di trasmissione delle fibre ottiche infatti si cerca normalmente di aumentare la potenza del segnale che vi viene trasmesso. Esiste però un limite preciso, oltre il quale una potenza eccessiva del segnale produce particolari effetti fotonici nella fibra, che impediscono di ricevere correttamente i dati trasmessi. Per superare questo limite tecnico, i ricercatori guidati da Chigo Okonkwo, della TU/e, hanno immaginato tipo di fibra completamente nuovo, che lavora su più livelli contemporaneamente.
Le fibre tradizionali presentano infatti un singolo nucleo, o core, all’interno del quale viaggiano gli impulsi luminosi che trasmettono i segnali. La nuova fibra invece è composta da ben sette nuclei possono trasportare la luce contemporaneamente, in ognuno dei quali sono disponibili inoltre due dimensioni ortogonali aggiuntive su cui far viaggiare i dati. Come spiegano i ricercatori: è un po’ come avere un’autostrada a sette corsie invece di una strada a senso unico, e in cui su ogni corsia possono viaggiare fino a tre macchine una sopra l’altra. Il risultato è una fibra che ha permesso di arrivare a 255 terabit di dati al secondo su una distanza di 1 chilometro, più di venti volte maggiore di quanto possibile con le tecnologie attuali, e che apre ora le porte per arrivare al vero obbiettivo dei prossimi anni: i petabit, ovvero ben 1015 bit al secondo.
“Con un diametro di meno di 200 micron la nostro fibra non occupa più spazio di quelle convenzionali”, spiega Okonkwo. “I nostri risultati lasciano pensare che sia assolutamente possibile raggiungere la trasmissione di Petabit al secondo, che è l’obbiettivo fissato dalla Commissione Europea nei programmi di ricerca di Horizon 2020”.
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