Masticare le sue foglie per un’ora rende euforici e sostiene la potenza virile. È la Catha Edulis, una pianta africana di cui ora Lynn Fraser a capo di un gruppo di ricerca del Centro di Riproduzione, Endocrinologia e Diabete del King’ s College di Londra, ha dimostrato un’altra caratteristica: la capacità di migliorare la penetrazione degli spermatozoi negli ovuli. L’estratto vegetale si è rivelato così un ottimo stimolante della fertilità in caso di rapporti spontanei o un utile preparato per trattare in laboratorio il seme di un uomo infertile che si sottoponga alla fecondazione in vitro. La pianta stimola un’anfetamina naturale, il catinone, un ormone che rilascia norefedrina, una sostanza stimolante. Il metodo utilizzato è stato quello di osservare con la fluorescenza la reazione di un campione trattato con un estratto della Catha edulis, sia di seme umano che di topo, nella fase in cui lo spermatozoo perde la testa per rilasciare gli enzimi che gli permettono di penetrare la parete dell’ovocita. Il risultato, presentato in occasione del XX Congresso della Società europea di riproduzione umana ed embriologia in svolgimento a Berlino, è stato quello di prolungare questa potenzialità nello spermatozoo accrescendone le possibilità di raggiungere l’ovocita. La ricerca proseguirà sia per completare i test di tossicità che per definire la concentrazione del preparato prima di poterlo utilizzare sull’uomo. (m.so.)