La degenerazione maculare correlata all’età è la principale causa di cecità in persone con più di 65 anni, e le retinopatie portano alla perdita totale della vista la gran parte dei malati di diabete, circa 21 milioni nel mondo. In particolare, la degenerazione e la destabilizzazione della parete dei vasi causano molte volte a perdita di liquidi e, di conseguenza, gravi infiammazioni che possono portare alla cecità. Una nuova proteina, denominata Robo4, individuata nelle cellule della parete dei vasi sanguigni, potrebbe impedire queste degenerazioni e aiutare a ridurre o addirittura prevenire diverse patologie legate all’accrescimento vascolare. Lo studio, condotto da Dean Li e i suoi colleghi dell’Università dello Utah, negli Stati Uniti, è stato pubblicato sull’ultimo numero di Nature.
L’angiogenesi, la crescita dei vasi sanguigni, è un passaggio critico nella risposta dell’organismo a diverse patologie, tra cui le degenerazioni oculari. In studi precedenti, Li aveva scoperto una famiglia di proteine, le netrine, responsabili della crescita dei vasi sanguigni nel topo. Nel 2003, negli stessi laboratori americani, fu individuata, invece, una proteina (Robo4) che aveva funzioni opposte rispetto alle netrine. A distanza di cinque anni, lo stesso gruppo di ricercatori ha dimostrato che proprio Robo4, attivata da un’altra proteina denominata Slit, è in grado di arrestare l’angiogenesi in topi in cui erano state indotte degenerazioni oculari.
“Negli studi precedenti avevamo focalizzato l’attenzione sulle neutrine che inducono l’angiogenesi. Robo4 è il “negativo” di questo processo, in grado di prevenire la crescita di nuovi vasi”, ha dichiarato Li. Questa ricerca, ancora ai primi passi, potrebbe portare, in futuro, alla sintesi di farmaci utili per patologie legate alla crescita incontrollata dei vasi sanguigni, tra cui anche i tumori.(s.m.)