Gershon Kedem e Yuriko Ishihara verranno ricordati come i primi ad aver dimostrato l’estrema vulnerabilità delle misure di sicurezza che accompagnano i nostri dati personali attraverso Internet. I due, ricercatori del Dipartimento di Scienze Informatiche nella Duke University, hanno istruito un potente computer chiamato PixelFlow – capace di elaborare contemporaneamente 147,456 operazioni che eseguono in tempo reale lo stesso set di istruzioni – ad effettuare, in circa quattro ore, operazioni di decriptazione di qualsiasi informazione. Compreso il codice di 40 bit della nostra carta di credito (protetta con l’algoritmo RC4), che è lo standard utilizzato da browser quali Internet Explorer o Netscape Navigator per salvaguardare la riservatezza dei dati personali degli utenti. “PixelFlow è stato realizzato con una tecnologia dei primi anni ‘90 – ha dichiarato Kedem in riferimento all’intenzione del governo Usa di crittografare i dati su Internet a 56 bit – ma se fosse implementato con l’hardware odierno sarebbe in grado di intercettare informazioni riservate in codici di 56 bit in meno di dieci ore”. (m.be.)