La solidarietà corre sul web

Nella notte tra il 4 e il 5 marzo scorso la Città della Scienza di Napoli è stata distrutta da un incendio. Le indagini preliminari evidenziano una pista dolosa. Sui media tradizionali è stata l’occasione di un confronto su questa struttura d’avanguardia. Qual è stata invece la risposta del web al rogo? L’avvento dei social network e media permette di monitorare, anche numericamente, l’umore delle persone. Il campione resta limitato, ma non ci sono confini geografici, e l’indagine è in tempo reale.

È possibile, per esempio, monitorare il risalto che ha avuto la notizia del rogo su Twitter, un picco di circa 20mila menzioni: per un giorno, la ‘Città della Scienza’ ha trainato i tweet di ‘Napoli’. Lo stesso giorno, i nuovi ‘mi piace’ alla pagina Facebook di Città della Scienza sono stati circa 6.600.

Sono numeri che possono dire poco, ma che fanno un certo effetto allargando lo sguardo su un periodo di tempo più lungo: circa 15mila ‘mi piace’ a seguito del rogo, per una pagina che ne conta oggi quasi 22.000. Una sensibilizzazione c’è stata, anche se – come è tipico per le notizie di cronaca – è scemata nei giorni successivi (Fig. 1).        

Ma in che modo si è parlato di Città della Scienza? Quali sono i messaggi condivisi sui social network? Per lo più, di solidarietà, di vicinanza, ma anche di diffusione di raccolte fondi e petizioni.

La petizione più numerosa conta oggi 3.857 firme. La più virale ha ottenuto 1.308 adesioni e un picco di 48 tweet il 7 aprile. La più personale – rivolta direttamente al sindaco di Napoli – 409 sostenitori e un picco di 16 retweet il 7 aprile.

La più originale resta forse quella promossa dal Master in Giornalismo e Comunicazione Istituzionale della Scienza di Ferrara: i commenti alla petizione sono diventati un esperimento di giornalismo senza giornale, con la pubblicazione di aggiornamenti sul rogo di Città della Scienza. Per questa iniziativa, ad oggi, 416 firme e un picco di 23 tweet il 18 aprile.

Come mostrano i dati per le varie iniziative, i giorni di massima diffusione sono relativamente lontani dal 4-5 marzo. Il web ha potenzialità enormi, e sicuramente ha contribuito a una sensibilizzazione su Città della Scienza, anche a distanza dal rogo: solo pochi anni fa non sarebbe stato immaginabile.

Anche se non porta una buona notizia, la viralità del web può essere una buona notizia.

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