Le piogge primaverili e lo scioglimento delle nevi. Sono questi i principali colpevoli dell’inondazione che sta devastando i territori attraversati dal fiume Mississippi. Il 10 maggio scorso, il satellite della Nasa Landsat 5 ha rivolto il suo occhio sul fiume, scattando una serie di immagini che ricostruiscono l’avanzata delle masse d’acqua esondate.
L’emergenza è scattata a inizio maggio, quando il Mississippi e i suoi affluenti hanno inondato vaste aree degli Stati Uniti, in Missouri, Kentucky, Tennessee, Arkanas, Mississippi e Louisiana. Finora, sono state evacuate circa 1300 famiglie nella città di Memphis, invasa dal fiume in piena proprio il 10 maggio e dove il livello delle acque ha toccato i 15 metri, sfiorando di pochi centimetri il record stabilito dalle inondazioni del 1937.
Imponenti le misure d’emergenza adottate per evitare che l’inondazione raggiungesse la città di Cairo, nell’Illinois: nel tentativo di sbarrare la strada alle acque, l’esercito ha scavato una voragine del diametro di tre chilometri per dirottarle verso il bacino di New Madrid. Nei prossimi giorni, le inondazioni raggiungeranno anche New Orleans, terminando la propria corsa nel Golfo del Messico. Nei territori colpiti (fino a 56mila chilometri quadrati) l’agricoltura ha già subito ingenti danni calcolati in almeno due miliardi di dollari.
Riferimenti: Nasa