Fast radio burst, letteralmente lampi radio veloci. Sono uno dei fenomeni astrofisici più misteriosi, tanto che qualcuno ha ipotizzato che siano emessi da civiltà aliene. Quale che sia la loro origine, sembra che lo Spazio ne sia costellato: durante la scorsa estate sono bastate infatti tre settimane di operazioni di collaudo del nuovo radiotelescopio canadese Chime per individuarne ben 13, lasciando supporre che tanti altri verranno catturati dalle lenti dei nuovi strumenti di osservazione.
I lampi radio veloci
I ricercatori della Chime Frb Collaboation hanno annunciato la scoperta durante il 233° meeting della America Astronomical Society (Aas), rimandando i dettagli alle due pubblicazioni sulla rivista Nature. I lampi radio veloci (Frb) osservati da Chime si differenziano da quelli registrati in precedenza perché hanno frequenze molto più basse e uno di questi si ripete nel tempo – solo un altro di questo genere era stato scoperto prima. Per gli esperti le nuove osservazioni potranno permettere di saperne di più sulle fonti di questi Frb e magari anche sulla composizione dello spazio profondo.
“Guardate! Vediamo i Frb!”. L’eccitazione nelle parole di Debra Good mentre riferisce alla Aas era quasi palpabile. Registrare un Frb, infatti, finora non è stato un evento frequente (se ne conoscono forse una sessantina dal 2007) e trovarne ben 13 in pochissimo tempo sembra davvero eccezionale. Eppure, sostengono gli esperti, è probabile che questi fenomeni siano molto comuni nell’Universo e grazie ai nuovi strumenti di osservazione saremo in grado di catturarne sempre di più, fino a comprenderne meglio la natura e l’origine.
Un Frb si ripete nel tempo
Intanto facciamoci meravigliare da quel (poco) che sappiamo. I 13 nuovi Frb hanno frequenze molto basse (dai 400 agli 800 MHz) rispetto a quelle registrate in passato (1400 MHz in media). Inoltre uno degli Frb appena scoperti è particolarmente raro: lo stesso segnale, infatti, è comparso ripetutamente. Finora se ne conosce solo un altro esempio.
Studiare queste caratteristiche e il modo in cui le radiazioni vengono diffuse nel tragitto che percorrono fino alla Terra potrebbe non solo aiutare a comprendere meglio il fenomeno dei lampi radio veloci, ma anche acquisire informazioni sugli oggetti spaziali che li generano (magnetar o stelle di neutroni sono solo alcune delle ipotesi), dare informazioni sulla composizione e sulla densità dello Spazio intergalattico, fino a comprendere meglio l’evoluzione dell’Universo.
Crediti immagine: Chime Telescope