Ancora non sappiamo per certo se in Siria siano state usate armi chimiche – anche se, almeno per il gas nervino, sono arrivate delle evidenze abbastanza incontrovertibili. In attesa di conoscere la relazione degli ispettori delle Nazioni Unite, che hanno il compito di verificare se Bashar Al-Assad abbia effetivamente utilizzato armamenti di questo tipo, è comunque possibile avanzare qualche ipotesi e considerazione. A oggi, il governo è accusato di aver usato cinque tipi di armi, due delle quali sono classificate come non letali, e una terza – il fosforo bianco – non è considerata un’arma chimica. Secondo il Bulletin of the Atomic Scientist, inoltre, alcune di queste sostanze sono state probabilmente identificate male dagli informatori. Dal punto di vista legislativo, in proposito, vige il divieto della Chemical Weapons Convention del 1993, che ha messo al bando la produzione, il possesso e l’utilizzo di armi chimiche. Vi hanno aderito tutte le nazioni del mondo eccetto sette. Tra cui Cuba, Egitto, Corea del Nord e – naturalmente – Siria.
Di seguito le cinque sostanze che il governo siriano è accusato di aver utilizzato.
Cloro (Cl)
È un agente chimico di soffocamento, usato per la prima volta dai tedeschi durante la prima guerra mondiale e diventato subito obsoleto in campo militare perché reso inefficace dall’uso di maschere antigas. Ma il suo uso contro i civili è tuttora una minaccia grave. Un disertore dell’esercito siriano avrebbe ammesso che il cloro è stato usato durante la guerra civile e nell’attacco del 19 marzo 2013 al villaggio di Khan al-Assal. Ma non esistono evidenze in merito.
3-chinoclidinile benzilato (Bz)
Deriva dalla belladonna. Non uccide, ma compromette le abilità cognitive per i suoi effetti anticolinergici, tra cui il blocco dei neurotrasmettitori. L’intossicazione da Bz provoca una percezione alterata della realtà e un mescolamento dei segnali sensoriali. È stato inventato nel 1951 e standardizzato per l’attività militare nel 1961. Alcune fonti dubbie sostengono che sia stato utilizzato nel distretto di Homs, in Siria orientale, nel 2012. Ma nessuna delle vittime dell’attentato ha mostrato sintomi dell’esposizione a Bz.
Malononitrile o-clorobenzilidene (CS)
È stato sviluppato nel 1928 da due scienziati statunitensi, Ben Corson e Roger Stoughton, ed è l’agente antisommossa attualmente più usato. Soprattutto perché non è letale (in quantità non eccessive) e genera danni di breve durata, curabili senza necessità di trasferire gli intossicati in ospedale. Alla luce di queste caratteristiche, qualcuno ritiene giustificabile il suo utilizzo durante una sommossa. Se ne è servito sicuramente anche Assad, come d’altronde gran parte delle forze di sicurezza in tutto il mondo.
Fosforo bianco (WP)
Si tratta di un’ arma incendiaria, capace di sviluppare alte temperature e di penetrare la pelle umana fino ad arrivare agli organi. In qualche modo, questa sostanza è riuscita a eludere la classificazione come arma chimica nella legislazione, e nessun trattato ne impedisce formalmente l’uso. È stato usato in Siria il 6 dicembre 2012 e (forse) il 23 dicembre 2012, ma nessuna prova è stata resa pubblica per confermarlo. Altre fonti sostengono che anche l’esercito dei ribelli ne abbia fatto uso nel 2013.
Sarin (GB)
È un agente nervino sviluppato in Germania nel 1938 che inibisce l’azione dell’enzima acetilcolinesterasi, che inibisce i segnali di attivazione delle cellule nervose. L’intossicazione da sarin provoca spasmi dei muscoli volontari e involontari, compresi quelli coinvolti nella respirazione e nel battito cardiaco, e porta alla morte per asfissia. L’uso di questo gas durante la guerra civile è altamente probabile, ma non confermato, dato che i campioni di tessuto che lo proverebbero potrebbero essere stati alterati.
Via: Wired.it
Credits immagine: U.S. Embassy Tel Aviv/Flickr