HomeSaluteLe e-cigarette fanno davvero smettere di fumare?

Le e-cigarette fanno davvero smettere di fumare?

Ogni anno il fumo uccide sei milioni di persone, oltre 600 mila delle quali sono non fumatori, per esposizione al fumo passivo. E’ quanto fa sapere l’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione del World No Tobacco Day, che si celebra oggi, e che quest’anno punta la sua campagna contro il fumo chiedendo il bando di tutte le forme di pubblicità e sponsorizzazione del tabacco. Nella stessa giornata invece l’Istituto Superiore di Sanità ha presentato i dati relativi alla diffusione dell’abitudine al fumo nella popolazione italiana, compresi per la prima volta anche quelli relativi al popolo degli svapatori, ovvero di chi fa uso della sigaretta elettronica (che sarà vietata nei luoghi pubblici in Francia, secondo quanto annunciato proprio oggi). E il quadro che emerge dall’indagine Doxa è che il popolo italiano continua, anche se piuttosto lentamente, ad abbandonare le bionde, ma è abbastanza attratto dalle e-cig, soprattutto tra i giovani. Anche se la maggior parte svapa senza abbandonare del tutto le sigarette tradizionali.

Scendendo nel merito dei numeri, si scopre infatti che gli italiani fumano meno: erano 16,1 le bionde fumate al dì nel 2003 e dieci anni dopo sono scese a 12,7 mentre l’abitudine è diffusa nel 26,2% nei maschi e nel 15,3% nelle femmine per un totale di 10,6 milioni di fumatori stimati nel 2013 (con una diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al 2012). Nello stesso anno si stima che il calo nella vendita dei prodotti da tabacco sia pari all’8%. Tra i fumatori poi si scopre che la grande maggioranza (circa il 94%) lo è abitudinalmente, e il 6% circa quindi fuma occasionalmente. Inoltre il 13,1 % della popolazione (circa 6,7 milioni di persone) è la percentuale degli ex-fumatori anche se il 12,2% degli intervistati fa sapere che intende smettere di fumare nei prossimi sei mesi. Magari utilizzando una sigaretta elettronica.

L’indagine Doxa infatti mostra come la popolarità delle e-cig in Italia sia piuttosto alta (oltre il 90% degli intervistati la conosce); che il 10,6% di chi l’ha usata ha smesso di fumare le bionde (il resto non ha abbondonato del tutto le sigarette tradizionali e per oltre il 95% preferisce le elettroniche con nicotina) e che i consumatori abituali (pari in media a un uso di nove volte al dì) corrispondo a circa 500 mila persone. In totale però gli utilizzatori sarebbero circa due milioni, con molti giovani a farne uso (infatti i giovani svapatori sono il doppio dei giovani fumatori).

“La fotografia che ci offre l’indagine Doxa mette in evidenza che è necessario approfondire con metodologie scientificamente solide la reale capacità di questo strumento per aiutare i fumatori a diventare ex fumatori”, ha commentato in proposito Roberta Pacifici, direttore dell’Osservatorio Fumo dell’Iss. Infatti anche se il 58% dei fumatori tradizionali ritiene che la e-cig non faccia male perché non implica combustione di tabacco, sul reale profilo di sicurezza delle sigarette elettroniche la comunità scientifica è ancora incerta. 

I dati presentati oggi sono stati elaborati, oltre che dall’Iss e dal Ministero della Salute, anche dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e dalla Società Italiana di Tabaccologia.  

Riferimenti: Iss

Credits immagine: pixelblume/Flickr

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