Felicità, tristezza, rabbia, sorpresa, paura e disgusto sono le 6 classiche emozioni che vengono considerate basilari ed universali negli studi psicologici convenzionali. Ma secondo un gruppo di ricercatori dell’Università di Berkeley potrebbero essere ben 27 le categorie di emozioni fondamentali nell’essere umano, con una miriade di sfumature tra l’una e l’altra. Lo studio è pubblicato su PNAS.
I ricercatori hanno chiesto a 853 tra uomini e donne di guardare una serie di brevi e suggestive videoclip, analizzando in modo statistico le loro reazioni emotive. I 2185 filmati utilizzati nel corso dello studio mostravano matrimoni, disastri, bambini, animali, fenomeni naturali, località e figure astratte, una collezione variegata scelta in modo da evocare una vasta gamma di sensazioni.
I partecipanti allo ricerca sono stati divisi in 3 gruppi e hanno dovuto descrivere le loro reazioni ad ogni video secondo modalità differenti. Mentre i membri del primo gruppo hanno potuto esprimersi liberamente, quelli del secondo gruppo hanno dovuto scegliere una o più sensazioni da una serie ristretta di 34 possibilità, tra le quali ad esempio interesse, empatia, sollievo e soddisfazione. Il terzo gruppo infine ha indicato in una scala di intensità quanto ciascun filmato ispirava sensazioni contrapposte come ad esempio sicurezza-insicurezza, giustizia-ingiustizia e simili.
L’analisi delle risposte ha permesso di verificare come i sentimenti e le emozioni suscitate da ciascun video fossero condivise dalla maggior parte dei partecipanti. Rappresentando in modo grafico gli stessi dati è stata costruita una mappa interattiva degli stati emotivi associati a ciascun filmato, riuscendo a distinguere in tal modo le aree in cui si aggregano stati simili. Le 27 aree risultanti corrispondono, secondo i ricercatori, alle grandi categorie di emozioni fondamentali, perché tutte necessarie per descrivere in modo completo la gamma di reazioni espresse dai partecipanti allo studio. Alle sei emozioni “universali” si aggiungono così ansietà, disagio e calma, ma anche confusione, ammirazione, desiderio e molte altre.
Lo studio ha anche evidenziato come esistano una miriade di stati intermedi tra queste categorie, “tenui gradienti di emozioni” come ha dichiarato Alan Cowen, uno degli autori dello studio, che ha anche aggiunto “le esperienze emozionali sono molto più ricche e sfumate di quanto precedentemente pensato. La nostra speranza è che questi risultati aiutino altri scienziati e ingegneri a inquadrare con più precisione gli stati emotivi che sono alla base di umore, attività cerebrale e segnali espressivi, arrivando a migliorare i trattamenti psichiatrici”, ha concluso.
Riferimenti: PNAS