Dopo quelle intelligenti sviluppate per monitorare il diabete,Google torna a puntare sulle lenti a contatto, con un brevetto a propria firma che promette di utilizzarle come strumento di identificazione e autenticazione biometrica.
Il meccanismo di funzionamento, racconta Venture Beat, è più o meno questo: le lenti in oggetto coprono l’iride sono dotate di una serie di sensori che raccolgono la luce filtrata e riflessa dall’iride, realizzandone una scansione. Le informazioni acquisite dai sensori servono quindi per mettere insieme un’immagine dell’iride, che a sua volta viene confrontata con quella di riferimento depositata in un computer. Se le due corrispondono allora sarà possibile accedere al file, o al dispositivo bloccato dal riconoscimento.
L’idea di Google si spinge quindi un po’oltre le idee già messe in campo sull’utilizzo dei dispositivi tramite sistemi di identificazione basati sulla scansione dell’iride. Se infatti già Microsoft ha presentato Windows 10 con scansione dell’iride (presente, a quanto pare, anche sul mobile, con Lumia 940 XL) e EyeLock ha lanciato accessori Usb per loggarsi senza bisogno di digitare la password, Google ora avvicina il sistema di riconoscimento il più possibile, portandolo sull’occhio stesso.
Via: Wired.it
Credits immagine: Penny Bentley/Flickr CC