Gli uccelli, soprattutto quelli che migrano di notte, perdono il senso dell’orientamento quando sono esposti al rumore elettromagnetico prodotto da apparecchi elettronici, almeno stando a quello che gli scienziati della University of Oldenburg hanno appena scoperto. Nello studio, pubblicato su Nature, i ricercatori hanno mostrato infatti che i deboli campi elettromagnetici prodotti dall’attività umana quotidiana provocano seri disturbi all’intero sistema sensoriale degli uccelli.
Il rumore elettromagnetico è presente nei luoghi dove gli esseri umani fanno uso di apparecchi elettronici, ed è stato per decenni oggetto di accesi dibattiti riguardo il suo effetto sui processi biologici e sulla salute umana.
La maggior parte dei volatili che migra di notte fa affidamento sul debole campo magnetico terrestre per orientarsi. Nell’esperimento, Henrik Mouritsen e i suoi colleghi hanno mostrato che i deboli segnali elettromagnetici prodotti dai segnali radio AM e da altri apparecchi elettronici, perturbano la bussola magnetica interna dei pettirossi. In particolare gli esemplari posti all’interno di rifugi senza finestre non erano in grado di orientarsi quando esposti al rumore elettromagnetico urbano di fondo, mentre gli uccelli riacquistavano invece la loro capacità di orientarsi quando contenuti in ripari adeguatamente schermati con pareti di alluminio, che attenuavano il range di frequenze da 50 kHz a circa 5 MHz.
Gli autori dello studio sottolineano però che il rumore elettromagnetico non è causato dall’utilizzo di linee elettriche o dai cellulari, e aggiungono che la componente magnetica è di fatto molto inferiore al limite imposto dalle autorità sanitarie.
Riferimenti: Nature doi: 10.1038/nature13290
Credits immagine: Henrik Mouritsen