L’enzima salva linea

Un enzima potrebbe essere la nuova arma nella lotta all’obesità e ai problemi a essa correlati. La notizia viene dall’Istituto di Medicina Baylor di Huston, Usa, dove un gruppo di ricercatori ha condotto uno studio su topi geneticamente modificati per non produrre un enzima coinvolto nella metabolizzazione dei grassi. Gli animali, spiegano gli autori dello studio sulle pagine di Science, sarebbero in grado di mangiare il 40 per cento in più rispetto a un topo normale senza però subirne le conseguenze sul “girovita”. Anzi: il loro peso sarebbe inferiore del 10-15 per cento. Responsabile di questo risultato stupefacente è il CoA carboxylase, o più semplicemente ACC2, un encima acetilico identificato nel 1989 da Salih Wakil, capo dell’ufficio di biochimica e biologia molecolare dell’Istituto. Gli enzimi ACC1 e ACC2, spiega Wakil, sono la chiave della formazione degli acidi grassi nonché del loro stesso smaltimento: se il primo produce una catena carbonica di acidi grassi troppo lunga, l’enzima ACC2 può intervenire prontamente per ridurre gli effetti sul mitocondrio, ovvero l’organello cellulare dove si verificano i processi chimici inerenti alla produzione di energia. Lo studio condotto sui topi ha verificato che in condizioni di vita normale, l’insulina stimola la produzione di un enzima che attiva l’ACC1 e l’ACC2. “L’enzima ACC2”, afferma Wakil, “potrebbe essere un punto di partenza per la ricerca di medicinali che aiutino lo smaltimento dei grassi in eccesso, responsabili dell’obesità ma anche di patologie come il diabete e l’aterosclerosi”. (g.i.)

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