Con una votazione al Senato, oggi, l’Italia ha messo la parola fine alla cattura dei piccoli uccelli migratori usati come esche vive per la caccia. Una pratica violenta ai danni di merli, tordi e allodole che oltre a danneggiare la biodiversità è costata all’Italia più di una procedura di infrazione comunitaria.
La Legge europea approvata stamane proibisce la cattura dei richiami vivi con i mezzi vietati dalla Direttiva Uccelli, tra cui reti, trappole e vischio, e la rende sostanzialmente impraticabile. In particolare, riporta un comunicato della Lega abolizione della caccia, l’articolo 22, che vieta l’uso di reti (l’unico sistema utile) nei “roccoli” ed altri impianti autorizzati o gestiti da regioni e province per approvvigionare i cacciatori di richiami vivi (come merli, tordi , allodole, cesene), di fatto impedisce l’uccellagione, la cattura di uccelli selvatici da imprigionare in gabbiette per fungere da richiamo ai conspecifici durante le cacce ai migratori condotte da capanni fissi e temporanei. L’articolo 23, inoltre, vieta, oltre al commercio di esemplari nazionali (già fuorilegge), la compravendita di uccelli selvatici viventi in Europa non di allevamento, anche se provenienti da altri Paesi comunitari .
“La formula normativa adottata è contorta e macchinosa, dovendo rispondere al dettato della direttiva, e però la sostanza è chiara: da questo momento in Italia la cattura degli uccelli selvatici è vietata”, ha commentato Fulvio Mamone Capria, Presidente della Lipu-BirdLife Italia. “Nessuna importanza ha l’ordine del giorno approvato dal Senato che impegna il Governo a valutare con quali mezzi i piccoli uccelli migratori potrebbero essere catturati. Non ce ne sono e non ce ne saranno più. Si rassegnino dunque gli uccellatori italiani. Dopo decenni di danni fatti alla natura, possono finalmente andare in pensione e limitarsi a godere dei tristi ricordi”.
“Abbiamo atteso questo risultato per 50 anni – aggiunge Danilo Selvaggi, Direttore generale della Lipu-Birdlife Italia – perché la lotta all’uccellagione è la ragione stessa per cui la Lipu nel 1965 è nata. Ottenere questo risultato nel nostro 50° anniversario è quindi un evento felicissimo. Ma non ci fermiamo: ora ragioneremo su come cancellare ogni possibilità di utilizzare i richiami vivi e far sì che la migrazione degli uccelli sia davvero libera e protetta”.
Foto: Tordo catturato con il roccolo, CopyrightLac – Lega abolizione della caccia