Quest’anno “L’Oréal Italia Per le Donne e la Scienza”, il programma italiano che si inserisce nella più ampia iniziativa internazionale “L’Oréal Unesco For Women in Science”, festeggia il suo decimo compleanno. E lo fa, come sempre, portando alla ribalta l’eccellenza femminile nella scienza, dall’astrofisica alla biologia, dalla psicologia alle nanotecnologie.
A vincere l’edizione 2012 del premio sono state Maria Giovanna Dainotti, astrofisica impegnata nello studio dei gamma ray burst, le esplosioni più brevi e intense che si sono verificate dopo il Big Bang e che, grazie al suo lavoro, potrebbero diventare strumenti precisi per capire come si sia formato l’Universo; Elena Fortunati, ingegnere che studia come migliorare i biomateriali di dimensioni nanometriche per renderli sempre più efficienti nel riparare tessuti organici, come l’epidermide; Federica Franciosi, medico veterinario che vuole migliorare la sicurezza di una tecnica innovativa di procreazione assistita partendo dallo studio della specie equina; Valeria Manera, psicologa impegnata a migliorare la diagnosi e la terapia dei disturbi autistici grazie allo studio del deficit di percezione delle intenzioni altrui; Monica Scognamiglio, biologa impegnata nella ricerca di piante del Mediterraneo ricche di antiossidanti.
Il periodo fra i 25 e i 35 anni, per una ricercatrice, è quello più critico, quello in cui sono maggiori le probabilità di dover abbandonare la professione per dedicarsi alle attività familiari. Sono i risultati ottenuti nella cosiddetta “rush hour”, cioè i primi anni della carriera scientifica, infatti, a influenzare in maniera determinante il futuro delle giovani scienziate, come sottolinea il rapporto “Meta-analysis of gender and science research”, appena edito dalla Commissione Europea. “Esattamente in questa fase della vita lavorativa si inserisce la Borsa con cui l’Oréal Italia, in collaborazione con la Commissione Nazionale italiana per l’Unesco, dal 2002 sostiene e incoraggia le giovani donne che contribuiscono al progresso scientifico”, ha affermato Giorgina Gallo, amministratore delegato dell’azienda, durante la cerimonia di premiazione tenutasi oggi all’Università Statale a Milano.
Nel corso di questi 10 anni sono state premiate 50 giovani ricercatrici che lavorano nell’ambito delle scienze della vita e della materia. La loro produzione scientifica è stata ingente, con più di mille articoli pubblicati su riviste internazionali; sono state a capo di progetti nazionali e internazionali; hanno ricevuto riconoscimenti e premi sia nel campo della ricerca sia in quello della comunicazione della scienza.
Ho appreso con meraviglia e compiacimento che un’azienda come l’Oreal, che ritenevo molto commerciale, si impegnasse anche nel sociale e che devolvesse parte dei suoi introiti per la ricerca. Sarò più attenta in futuro e, per quanto riguarda questa casa produttrice, acquisterò i suoi prodotti con maggior fiducia.