Nei paesi della Unione europea gli antibiotici non potranno più essere un ingrediente dei mangimi per gli animali di allevamento. La decisione è stata presa dai ministri dell’agricoltura per evitare che queste sostanze, assunte attraverso l’alimentazione, favoriscano nell’uomo lo sviluppo di ceppi di batteri resistenti. Si tratta dunque di una misura precauzionale per mantenere l’efficacia di certi antibiotici, usati per accelerare la crescita e limitare le malattie soprattutto nei suini e nel pollame, contro le malattie umane. I farmaci banditi dai magimi sono il Bacitracine-zinc, lo Spyramicine, il Virginiamycine e il Fosfato di Tylosina. Le loro case produttrici, nelle ultime settimane, hanno esercitato molte pressioni affinché tale riforma non venisse approvata. All’interno dell’Ue si sono espressi favorevolmente undici paesi tra cui l’Italia, mentre si sono astenuti Belgio, Spagna e Portogallo. La direttiva entrerà in vigore dal primo luglio del 1999 e, sulla base di eventuali studi potrà essere riesaminata entro il 31 dicembre 2000. (f.f.)