Sabato scorso si è tenuta a Perugia la finale del FameLab Italia, il contest per giovani ricercatori chiamati a sfidarsi nel raccontare la scienza nel tempo massimo di tre minuti. Ad aggiudicarsi il primo posto tra i ricercatori-comunicatori è stato Marco Ferrigo, classe 1990, che ha conquistato la giuria parlando della matematica di un pavimento. Marco, studente di matematica dell’Università di Pisa si era classificato secondo alle selezioni locali di Genova dove aveva spiegato la differenza tra difficile e impossibile servendosi di qualche oggetto (qui il video). Ora volerà alla finale internazionale del FameLab in Gran Bretagna, che si svolgerà a giugno come ogni anno al Festival di Cheltenham.
In Italia il FameLab esiste dal 2012 ma il concorso di divulgazione scientifica è nato nel 2005 in Inghilterra e da allora è in continua espansione: tanti i paesi europei, ma anche Egitto, Usa, Sud Africa e Hong Kong tra quelli che aderiscono all’iniziativa.
Esporre in maniera semplice e divertente argomenti scientifici è una dote sempre più richiesta agli scienziati di oggi. Comunicare a tutti come forma di talento sì, ma anche come criterio di selezione per i progetti di ricerca finanziati dall’Unione Europea. Anche se il primo criterio resta ovviamente la qualità scientifica, Horizon2020, per esempio, richiede ancora di più rispetto al programma quadro precedente di saper comunicare al grande pubblico i risultati della propria ricerca. Perché dopo aver pubblicato uno studio di biologia molecolare o fisica delle particelle su una prestigiosa rivista scientifica di fama internazionale bisognerà anche saperlo raccontare, possibilmente senza annoiare nessuno.
Credits immagine: FameLab Italia/Flickr, Fotografo Marco Giugliarelli 2014
