ANTIDOLORIFICO, stimolante dell’appetito, antispastico. Sono molti gli effetti terapeutici della cannabis medica, una sostanza controversa per il diffuso utilizzo ricreativo, ma comunque disponibile in molte nazioni (tra cui la nostra) per i pazienti con gravi malattie neurodegenerative, dolori cronici e tumori. E se la lista dei potenziali effetti benefici è già interessante, in futuro potrebbe aggiungersene un altro, piuttosto importante: la cannabis infatti potrebbe rivelarsi anche un potente antiaging. O meglio, migliorare memoria, apprendimento e facoltà cognitive negli anziani, proteggendo il cervello dagli effetti del tempo. Gli indizi disponibili arrivano per ora dai topi, ma come spiega uno studio pubblicato su Nature Medicine, si tratta di risultati importanti, che giustificano una sperimentazione anche sugli esseri umani.