Meno danni da fumo passivo

Il fumo passivo da oggi fa un po’ meno male. È quanto emerge da uno studio del team di ricerca guidato da John Copas e Jian Qing Shi dell’Università di Warwick in Inghilterra, e pubblicato sul British Medical Journal. Secondo un’analisi recente, che comprendeva 37 diverse indagini, il rischio di tumore ai polmoni è più alto nei soggetti esposti a fumo passivo: il 24 per cento in più. Ma secondo gli scienziati inglesi la stima sarebbe eccessiva. E rifacendo i conti, hanno stabilito il valore corretto: 15 per cento. In apparenza si tratta di un semplice errore di valutazione, ma il team di Warwick non la pensa così. Dietro alla “svista” ci sarebbe infatti una precisa motivazione: gli studi scientifici che danno risultati interessanti sono più appetibili. Vengono cioè pubblicati più volentieri. I calcoli statistici effettuati dal gruppo di Copas e Qing Shi mostrano che i 37 studi epidemiologici utilizzati rappresentavano solo il 60 per cento del totale. Altri 23 studi “poco interessanti” sarebbero stati allora censurati. Gli autori suggeriscono allora attenzione nel considerare analoghe ricerche epidemiologiche: una manipolazione dei dati anche modesta può infatti avere ripercussioni notevoli sulla valutazione dei fattori di rischio.(f.m.)

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