Mille euro per miraggio

Con una petizione su Internet rivolta alla Presidenza del Consiglio e al Ministero dell’Università e della ricerca, i futuri ricercatori delle nostre università chiedono di portare a 1.000 euro l’entità delle borse di dottorato con cui sono stipendiati. Portavoce della campagna è l’Adi, l’Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani. L’appello chiede anche anche l’abolizione della possibilità del dottorato “a titolo gratuito”, consentito dalla normativa attualmente in vigore. Oggi i dottorandi italiani, se sono fortunati, ricevono circa 820 euro al mese, una cifra che non ha paragoni all’estero e non incentiva i giovani, in possesso della laurea specialistica, a intraprendere la lunga e difficile carriera accademica del ricercatore. Se invece non sono fortunati, come molto spesso accade, si vedono proporre l’attività del post-laurea a titolo gratuito. Secondo Alessandro Fraleoni Morgera, chimico, presidente dell’Adi “siamo di fronte a un paradosso: da un lato l’Italia è uno dei paesi in cui le imprese hanno minor propensione a investire in ricerca anche attraverso l’interazione con le università, dall’altro la legge consentirebbe di reperire anche dai privati i finanziamenti per una borsa di dottorato. Ma la possibilità che gli atenei hanno di sfruttare gratuitamente i giovani ricercatori in formazione rende di fatto inutile la norma”. La speranza dell’iniziativa è anche quella di agevolare l’interazione fra università e imprese, elevando la qualità delle scuole di dottorato e stimolando i giovani migliori a avvicinarsi alla professione, e arginare la fuga di cervelli all’estero. Il testo della petizione e le indicazioni per la sottoscrizione sono reperibili alla pagina web: www.dottorato.it/milleeuro. (g.c.)

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