Un mollusco oceanico potrebbe salvare la vita di molti soldati nei prossimi anni. Secondo uno studio condotto da Christine Ortiz del Mit (Massachussets Institute of Technology, Boston), infatti, copiare il guscio corazzato della lumaca di mare Crysomallon squamiferum potrebbe aiutare a costruire corazze più resistenti. Questo gasteropode, presente nell’Oceano Indiano, posiede un guscio in grado di dissipare una quantità di energia tale da frantumare facilmente una comune conchiglia. La ricerca, pubblicata su Proceeding of the National Academy of Sciences, è stata finanziata in parte dall’esercito e dal Dipartimento della Difesa statunitensi.
L’attenzione della Ortiz si è concentrata sulla C. squamiferum nel 2003, poco dopo la scoperta del mollusco. Questo gasteropode vive sul fondo dell’oceano, nel campo idrotermale di Kairei, un ambiente pieno di sorgenti di aria calda e particolarmente ostile. Qui la lumaca è esposta continuamente a fluttuazioni della temperatura, a un’alta acidità e agli attacchi di predatori come i granchi. Per difendersi si affida a un’armatura a tre strati: uno strato calcificato più interno, uno sottile centrale, di materia organica, e una copertura più esterna, formata da un strato mineralizzato di un composto di zolfo e ferro (solfuro di ferro). La Crysomallon squamiferum è l’unico animale noto dotato di uno questo strato (molte altre conchiglie presentano solo gli altri due).
Nello studio i ricercatori statunitensi hanno misurato le proprietà meccaniche della conchiglia con una punta di diamante e sottoponendola ad ampi sbalzi di temperatura. Grazie a queste simulazioni hanno potuto osservare che lo strato centrale di materiale organico riesce ad assorbire molta energia durante un attacco violento, migliora la dispersione del calore e l’assorbimento delle fluttuazioni termiche.
“Questo guscio può essere preso come modello per numerose applicazioni”, hanno concluso i ricercatori, “come la realizzazioni di armature e corazze per automezzi blindati. Oppure, in ambito civile, per la realizzazione di parti esterne di automobili e motociclette, di tubature che devono percorrere terreni rocciosi, o di caschi protettivi per numerosi sport”. (c.v.)
Riferimento: Pnas doi/10.1073/pnas.0912988107