Mondiali 2014, avere troppi fuoriclasse non conviene

Contro il Messico, il Brasile, malgrado talenti come Neymar, Thiago Silva, Hulk e David Luiz, non va oltre lo 0-0. Che siano troppi i talenti carioca presenti nella squadra? Verrebbe infatti da chiederselo a leggere i risultati dello studio su Psychological Science, secondo cui avere troppo fuoriclasse in squadra, oltre un certo numero, potrebbe addirittura essere controproducente, influenzando negativamente le prestazioni complessive del team.

“La maggior parte delle persone crede che il rapporto tra talento e prestazione di una squadra sia lineare: più talenti riesce a vantare una squadra, tanto meglio saprà fare”, comincia Roderick Swaab dell’Insead, a capo dello studio. In realtà secondo quanto sostenuto dagli scienziati le cose non starebbero affatto così, o meglio, il talento, per sport che richiedono alti livelli di interdipendenza (come il basket e il calcio appunto), aiuta la squadra, ma solo fino a un certo punto. Oltre questo, aggiungere più fuoriclasse compromette la riuscita di una match perché interferirebbe con le capacità del team di coordinarsi, di attuare azioni strategiche. In particolare una quantità di talento superiore ai tre quarti della squadra, riferisce Science News, sarebbe deleteria sia nel basket che nel calcio, dove i singoli giocatori (della stessa squadra in questo caso) potrebbero finire in competizione per ottenere maggiore gloria personale, sovrapponendo i ruoli. Diversamente non avverrebbe invece nel baseball dove i ruoli sono più specializzati.

Quando rivendicato dai ricercatori si basa sulle analisi effettuate a partire dalle classifiche deis mondiali di calcio del 2010, dalle qualificazioni per quelli odierni del Brasile, e dalle stagioni che vanno dal 2002 al 2012 dell’Nba e dell’Mbl.

Via: Wired.it

Credits immagine: Crystian Cruz/Flickr

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