La nanotecnologia rifà le facciate agli edifici. Acciaio e alluminio sembrano aver fatto il loro tempo: i muri non portanti saranno infatti costruiti con nuovi materiali polimerici rinforzati con fibre e nanoparticelle. Questo l’obiettivo del Facomp, progetto europeo rivolto alle piccole e medie imprese, coordinato dal centro di ricerca e sviluppo spagnolo Cidemco Tecnalia e finanziato nell’ambito del Settimo programma quadro con 1,5 milioni di euro. Nel consorzio di aziende del settore che partecipano al progetto compaiono anche le italiane Sika e Isotest.
Il progetto è appena entrato nella sua fase viva: il materiale candidato è infatti stato scelto ed è stato realizzato il primo prototipo su cui ora cominceranno i vari test. Le caratteristiche attese sono: resistenza e performance paragonabili o superiori a quelle conferite dall’alluminio, migliore isolamento termico, migliore resistenza agli agenti atmosferici grazie all’essenza di elementi metallici. Ci si aspetta inoltre che il polimero sia facilmente riciclabile, versatile (che possa essere tagliato con forme e sezioni variabili) e molto più leggero – ovvero meno denso – dei suoi competitor. Dal punto di vista delle proprietà elettriche, il materiale è stato realizzato per avere una bassissima conducibilità elettrica e per non mostrare interferenze elettromagnetiche. Il ricorso alla nanoargilla, infine, conferirà al materiale un buon comportamento al fuoco. Ancora, lo sviluppo di questo materiale dovrà considerare la ri-progettazione o l’adattamento di tutte le componenti classiche degli attuali edifici.
Gli altri partner del progetto, che si concluderà ad ottobre del 2011, sono la Exel Composites (G.b.), le spagnole Enar Envolventes Arquitectónicas e Technocladd Architectural and Technological Claddings, e la Swerea-Sicomp (Svezia). (t.m.)