Vermi contaminati dalle radiazioni dell’incidente nucleare di Chernobyl sono passati dalla riproduzione asessuata a quella sessuata per aumentare le loro possibilità di sopravvivenza. E’ quanto sostengono Gennady Polikarpov e Victoria Tsytsugina dell’Institute of Biology of the Southern Seas di Sevastopol in Ucraina, mostrando una delle prime evidenze dirette di come l’ambiente viene influenzato dall’inquinamento radioattivo. In un articolo pubblicato su New Scientist, i ricercatori hanno confrontato le abitudini sessuali di tre specie di invertebrati fondamentali per gli ecosistemi acquatici presso due laghi con caratteristiche biochimiche simili, uno in prossimità del reattore che si è incendiato 17 anni fa e l’altro a circa venti chilometri di distanza. Risultato: due specie hanno cambiato le loro abitudini sessuali (passando da una riproduzione asessuata a una sessuata). La specie Nais pardalis nel lago più distante ha cambiato abitudini nel 5 per cento dei casi ma nel 22 per cento dei casi nel lago vicino alla centrale, la specie Nais pseudobtusa rispettivamente nel 10 e nel 23 per cento dei casi e la Dero obtusa ha duplicato i casi di riproduzione asessuata nel lago contaminato. Ma qual è il vantaggio della riproduzione sessuata per i vermi? Che permette una selezione naturale per promuovere i geni che offrono una protezione migliore dai danni delle radiazioni e “che migliora quindi la resistenza della popolazione nel suo insieme”, puntualizza Polikarpov. (p.d.a.)