Un nuovo materiale che comunque lo si pieghi, stiri, modelli, torna nella sua forma iniziale, a qualunque temperatura si trovi. È stato sviluppato dai ricercatori del National Institute of Advanced Science and Technology (Tsukuba, Giappone) che ne danno notizia dalle pagine di Science. Il materiale – sostengono gli autori dello studio – potrebbe avere applicazioni in campi tanto diversi quanto l’ingegneria aerospaziale e l’abbigliamento di tutti i giorni.
Il concetto chiave dello studio è quello di visco-elasticità, ossia la capacità di un materiale di dissipare energia accumulata in seguito a un cambiamento di forma, riassumendo la conformazione di partenza. Diversi materiali, come le gomme e gli elastici, sono dotati di un’elevata viscoelasticità, ma solo in un intervallo di temperature abbastanza ristretto: il silicone, per esempio, si deteriora oltre i 300 gradi centigradi e si “vetrifica” al di sotto dei -55.
Proprio questo genere di limitazioni ha spinto i ricercatori giapponesi allo sviluppo di nuovi composti in grado di garantire una maggiore dinamicità.Il team, guidato da Kenji Hata, ha messo a punto un materiale formato da una rete non ordinata di lunghi nanotubi di carbonio interconnessi e intrecciati che mostra grande viscoelasticità dai 196 gradi sotto lo zero ai 1000 gradi sopra. E ci sarebbero le premesse per arrivare a temperature ancora più elevate (1.500).
Come ha sottolineato Yuri Gogotsi della Drexel University (Philadelphia) in un articolo di scenario su Science che accompagna lo studio, questo materiale è una specie di elastico estremamente versatile che potrebbe essere usato nel freddo Spazio interstellare o all’interno delle fornaci. “Se poi si riuscisse a ridurre i costi di produzione – ha continuato – è possibile anche immaginare un suo utilizzo in oggetti di uso quotidiano, come tessuti che non si devono stirare e suole per le scarpe”, ha concluso Gogotsi.
Riferimenti: DOI: 10.1126/science.1194865; DOI: 10.1126/science.1198982