Le “aurore polari” della Nasa danno spettacolo

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(Foto: NASA/Lee Wingfield)

Sono tra gli spettacoli più affascinanti che si possano ammirare, le aurore polari. Ancora, in buona parte, avvolte dal mistero, e non solo agli occhi dei non addetti ai lavori. Sappiamo che questi flash luminosi sono dovuti all’interazione delle particelle cariche del vento solare con i gas negli strati più alti dell’atmosfera, che ne esistono diversi tipi e che le loro straordinarie colorazioni dipendono dall’ossigeno (verde e rosso) e dall’azoto (blu e viola). Recentemente abbiamo anche scoperto da dove arriva l’energia che le illumina, ma non conosciamo ancora nel dettaglio gli scambi di energia che avvengono al loro interno. Per studiarli la Nasa ha appena lanciato due razzi sopra i cieli della Norvegia, dal centro spaziale di Andøya, nella sua AZURA mission (Auroral Zone Upwelling Rocket Experiment). Con tanto di fuochi d’artificio.

I cieli sopra l’isola di Senja, in Norvegia, dove è avvenuto l’esperimento della Nasa: il lancio di due razzi per studiare le aurore polari (Foto: Maria Laura Catalogna)

L’esperimento della Nasa per studiare le aurore polari

Parte dell’esperimento è stata infatti la generazione di curiosi bagliori in cielo, come mostrano le immagini in questa pagina. I razzi non solo erano equipaggiati per l’analisi della densità e della temperatura dell’atmosfera, ma hanno anche rilasciato dei gas. Il trimetilalluminio e una miscela di bario e stronzio che, ricorda la Nasa, sono simili ai gas usati nei fuochi d’artificio e creano delle piccole aree luminose che permettono agli scienziati di tracciare il percorso compiuto dalle particelle neutre e cariche con il vento delle aurore polari, sia nei movimenti orizzontali che verticali.

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In questo modo la missione AZURA – che sarà seguita nei prossimi due anni da esperimenti simili – permetterà di scoprire qualcosa di più sui processi che avvengono all’interno della ionosfera, lo strato carico (elettricamente) della nostra atmosfera e dove si “accendono” le aurore. Tutto questo, aggiungono dall’agenzia spaziale, aiuterà a comprendere gli effetti delle aurore polari, e più in generale l’ambiente spaziale appena fuori il nostro pianeta. Una zona riccamente esplorata, dove si muovono gli astronauti e i satelliti per le comunicazioni e le localizzazioni che usiamo quotidianamente.

Gli scatti amatoriali

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Lo spettacolo dell’esperimento della Nasa non è sfuggito agli occhi anche dei non addetti ai lavori. Maria Laura Catalogna, autrice delle immagini in questa pagina, è una appassionata di fotografia che agli inizi di aprile si trovava proprio da quelle parti. E’ riuscita così a immortalare il lancio dell’esperimento dell’agenzia spaziale statunitense in delle immagini di grande suggestione. Brava!

Riferimenti: Nasa

Credis immagine di copertina: NASA/Lee Wingfield

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