La Nasa ha deciso: nel 2024 si torna sulla Luna. Un passo simbolico che punta a sottolineare le rinnovate ambizioni spaziali a stelle e strisce. Ma anche, e soprattutto, l’occasione per testare tecnologie e personale prima di lanciarsi all’esplorazione dello spazio aperto, alla volta (ovviamente) di Marte. Non a caso, una delle principali novità riguarderà proprio l’equipaggio della prima missione lunare degli ultimi 45 anni. Questa volta, infatti, tra le orme che verranno lasciate sul polveroso suolo del nostro satellite ce ne sarà una inedita: quella di un piede femminile.
La Nasa, negli scorsi giorni, ha diffuso nuovi dettagli della missione battezzata (non a caso) Artemis: l’obbiettivo è quello di far atterrare i suoi astronauti nel polo Sud lunare, dove nessun uomo (o donna) si è ancora spinto, e riguardo all’equipaggio di due persone che prenderà parte al nuovo, storico, allunaggio c’è un’unica certezza: uno dei due astronauti sarà una donna. Chi esattamente? È presto per dirlo, ma gli esperti concordano che date le tempistiche, si tratterà necessariamente di una delle 12 astronaute attualmente in servizio alla Nasa. Ecco allora, in ordine sparso, le papabili per il ruolo di prima donna sulla Luna.
Sunita Williams
Classe ‘65, un passato da militare in marina, due missioni spaziali già all’attivo e un’esperienza alla Nasa che inizia nel 1998. è questo l’identikit di Sunita Williams, una delle astronaute più esperte nel roster della Nasa: ingegnere di volo nell’equipaggio dell’expedition 14, che l’ha vista impegnata sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) tra l’11 dicembre 2006 e il 22 giugno 2007. Mesi in cui ha collezionato ben 29 ore e 17 minuti di passeggiate spaziali.
Tornata a terra sana e salva, ha quindi ricoperto incarichi di prestigio nell’Astronaut Office americano fino al secondo volo: l’expedition 32, con cui ha soggiornato sull’Iss dal 17 luglio del 2012 al 18 novembre dello stesso anno. Tra le due missioni, il suo record personale è di 50 ore e 49 minuti trascorsi nello spazio aperto all’interno di una tuta spaziale, numeri che fanno di lei la seconda astronauta al mondo per tempo dedicato alle cosiddette attività extra veicolari. Attualmente si sta preparando per tornare sull’Iss una terza volta. Anche se nel 2024 avrà compiuto 58 anni, non esiste un limite massimo all’età degli astronauti in servizio attivo. E data la sua esperienza, rimane quindi una delle favorite per il titolo di prima donna ad aver camminato sulla Luna.
Aggiornamento: Generazione Artemis, chi sarà la prima donna sulla Luna?
Stephanie Wilson
Approdata alla Nasa nel 1996, dopo una laurea in ingegneria ad Harvard e un master in ingegneria aerospaziale all’università del Texas. Una volta entrata nell’agenzia spaziale americana, Stephanie Wilson non ha perso tempo, partecipando a diverse missioni degli ormai pensionati Space Shuttle in veste di Capsule Communicator (o Capcom), lo specialista che mantiene le comunicazioni da terra con l’equipaggio all’interno dell’astronave.
La sua occasione comunque non si è fatta attendere poi tanto: ha partecipato alla prima missione spaziale nel 2006 come missionspecialist, e poi ancora nel 2007 e nel 2010. Attualmente dirige da anni l’Astronaut Office Mission Support Crew Branch. Ma per una missione storica come quella del 2024 potrebbe certo meditare un ritorno nello spazio.
Shannon Walker
La sua carriera inizia nel 1987 con la Rockwell Space Operations Company, come Robotics Flight Controller per il programma Space Shuttle presso il Johnson Space Center. Nel 2004 entra alla Nasa con la 19esima classe di astronauti assunti dall’agenzia. E nel 2010, finalmente, arriva il momento di esplorare lo spazio: partecipa infatti in qualità di ingegnere di volo alla Expedition 24, una missione di lunga durata sulla Stazione spaziale internazionale che l’ha tenuta impegnata per ben 163 giorni.
Kathleen Rubins
Una laurea in biologia molecolare e un dottorato in cancerbiology a Stanford. Alla Nasa dal 2009, e un record invidiabile: Kathleen Rubins è stata infatti la prima persona ad aver mai sequenziato del dna nello spazio. Ha partecipato alle Expedition 48 e 49 nel 2016, collezionando un totale di 115 giorni nello spazio, 12 ore e 46 minuti di passeggiate spaziali, e la partecipazione a 275 esperimenti scientifici a bordo dell’Iss.
Jessica Meir
Con Jessica Meir entriamo nel gruppo delle favorite. Parliamo infatti di una delle quattro astronaute reclutate nella 21st astronaut class della Nasa, nel 2013. La penultima infornata di astronauti approdati all’agenzia spaziale americana, e quindi i più giovani e promettenti della lista. Laureata in Space Studies, Jessica Meir prima dell’esperienza alla Nasa ha lavorato alla Human Research Facility della Lockheed Martin e ha partecipato alle Extreme Environment Mission Operations nell’habitat sottomarino della Nasa dove si studiano le reazioni in ambienti estremi.
Dal 2015 ha completato il training per partecipare alle missionispaziali, e attualmente è in attesa di effettuare il suo primo viaggio lontano dal pianeta. E la prossima missione lunare della Nasa potrebbe rivelarsi proprio l’occasione perfetta.
Megan McArthur
Nata a Honolulu, nelle isole Hawaii, Megan McArthur è un ingegnere aerospaziale ma anche un’oceanografa con un dottorato preso all’università della California di San Diego. È alla Nasa dal 2000, e ha partecipato a una sola missione, ma di quelle da ricordare. Era infatti a bordo della missione STS-125, l’ultimo viaggio del programma Space Shuttle, con destinazione il telescopio spaziale Hubble. Per ora ha trascorso 13 giorni nello spazio, ma la missione Artemis potrebbe essere l’occasione per rimpolpare il curriculum spaziale.
Nicole Mann
Anche lei tra le giovani arrivate alla Nasa nel 2013, il pedigree di Nicole Mann è però di quelli classici. Laurea e master in ingegneria meccanica, ma anche il grado tenente colonnellonel corpo dei marines, e un passato come pilota collaudatore per l’esercito americano. Attualmente si sta addestrando per partecipare ai voli di prova della capsula Starliner della Boeing.
Christina Hammock Koch
Terza astronauta entrata alla Nasa con la 21st astronaut class, Christina Kock è laureata in ingegneria elettronica e fisica, e ha lavorato per anni come ingegnere nei laboratori per l’astrofisica delle alte energie del Goddard Space Flight Center della Nasa. Il suo addestramento da astronauta si è concluso nel 2015, e ora è in attesa della prima missione nello spazio. Con la speranza, ovviamente, che la destinazione sia proprio la Luna.
Jeanette Epps
Laurea in fisica, e dottorato in ingegneria aerospaziale. Un passato nei laboratori di ricerca della Ford, e come analista per Cia. Dal 2009 però Janette Epps è entrata a far parte del roster di astronauti della Nasa. Per ora ha svolto solamente ruoli di supporto agli astronauti in missione, ma chi sa se Artemis non si riveli la sua possibilità per esplorare lo spazio in prima persona.
Tracy Caldwell Dyson
In questo caso parliamo di una veterana. Tracy Caldwell Dysonè in forze alla Nasa dal 1998, e negli anni ha già affrontato due missioni nello spazio: nel 2007, a bordo dello shuttle Endevour, e quindi nel 2010, quando è decollata in veste di ingegnere di volo per le Expedition 23 e 24. In totale, ha all’attivo 188 giorninello spazio, e 22 ore di passeggiate spaziali.
Serena Auñón-Chancellor
L’esperienza alla Nasa di Serena Auñón-Chancellor ha inizio nel 2006, come medico aeronautico. Per proseguire come astronauta a tutti gli effetti dal 2009. Per anni ha prestato servizio come esperto di medicina spaziale e aeronautica, ma finalmente nel 2018 è arrivato anche il suo momento per un giro nello spazio. Ha partecipato infatti alla Expedition 56/57 sull’Iss, trascorrendo ben 197 giorni a bordo della stazione, e collaborando a centinaia di esperimenti scientifici.
Anne McClain
Ultima, ma certo non per importanza. Anne McClain in effetti è un’altra delle favorite, la quarta astronauta entrata alla Nasa con la 21st astronaut class nel 2013, e quindi una delle più giovani astronaute in servizio. Specialista in ingegneria aerospaziale, McClain è anche un esperto pilota militare, che ha collezionato oltre 2mila ore di volo su 20 differenti velivoli. Nonostante l’ingresso recente nel roster della Nasa, ha appena concluso la sua prima missione sull’Iss, iniziata a dicembre dello scorso anno. E ha già collezionato 6 ore e 22 minuti di operazioni all’esterno della stazione.
Via: Wired.it
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