Non parlate al conducente

Il cellulare alla guida è pericoloso almeno quanto lo stato di ubriachezza. Lo affermano i ricercatori dell’Università dello Utah, i quali aggiungono anche che non c’è alcuna differenza tra i telefoni di tipo convenzionale e dotati di un dispositivo che lasci libere le mani (hands-free). Secondo il codice stradale, infatti, in Italia è possibile parlare al cellulare o utilizzare qualsiasi altro apparato radiotelefonico durante la guida purché si utilizzi un impianto viva-voce o un’auricolare. Secondo lo studio americano, invece, il rischio per chi guida deriva non solo dall’avere le mani occupate, ma dal fatto stesso di parlare con qualcun altro, distogliendo l’attenzione dalla strada. Quaranta volontari sono stati sottoposti a simulazione di guida in quattro diverse circostanze: senza alcuna distrazione, durante una conversazione con cellulare in mano, utilizzando un telefonino hands-free ed infine sotto l’effetto dell’alcol. Ne è emerso che i guidatori impegnati in una conversazione telefonica di entrambi i tipi, così come quelli ubriachi, sono più a rischio di incidenti stradali, in particolare per tamponamenti e mancato rispetto degli stop. David Strayer, che con il suo team ha condotto la ricerca, ipotizza che la conversazione possa alterare la percezione del guidatore, inducendo una sorta di “cecità” per gli oggetti che pur si stanno guardando e che rappresentano importanti informazioni durante la guida. Alla luce di questi risultati, in linea anche con precedenti studi, gli autori dello studio dichiarano che vi sono sufficienti elementi per porre un divieto totale all’utilizzo di cellulari alla guida. (a.p.)

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