Neanche due anni fa, l’enorme rivelatore di particelle del polo Sud IceCube annunciava la scoperta dei neutrini cosmici: particelle ad altissima energia provenienti dall’esterno del Sistema solare. Oggi quella stessa scoperte riceve nuove conferme grazie a un altro annuncio, da parte della collaborazione IceCube, di una nuova osservazione di questo tipo di neutrini, provenienti dall’emisfero settentrionale. La scoperta è stata pubblicata sulle pagine di Physical Review Letters.
Prima di entrare nei dettagli della scoperta ripassiamo brevemente cosa sono i neutrini e perché averli osservati sia così importante. I neutrini sono particelle subatomiche prive di carica e con massa piccolissima che non interagiscono con la materia. Questo fa sì che, durante il loro tragitto nello Spazio, essi ritengano informazioni sulle sorgenti che li hanno creati che, per i neutrini ad alta energia, sarebbero ambienti estremi come buchi neri ed esplosioni stellari. Queste particelle, precisa Olga Botner della Uppsala University, portavoce della collaborazione, sono così strumenti chiave per indagare le parti inesplorate del nostro Universo, e per svelare l’origine dei raggi cosmici ad alte energie.
La maggior parte dei neutrini rivelati ogni anno da IceCube (indirettamente, attraverso i sottoprodotti – muoni e piccoli segnali luminosi – delle rare interazioni dei neutrini con il ghiaccio antartico) provengono dalle interazioni dei raggi cosmici con l’atmosfera. Alcuni però – quelli le cui energie superano i 100 TeV (teraelettronvolt) – hanno energie troppo elevate per essere riconducibili ai neutrini prodotti nell’atmosfera terrestre. Nel paper presentato su Physical Review Letters i ricercatori ipotizzano che oltre la metà dei 21 neutrini (21 muoni) identificati con energia maggior di 100 TeV sia di origine cosmica, che provengano quindi da ben oltre il nostro Sistema solare e la nostra galassia, e che possano contenere indizi preziosi sulla natura dell’Universo lontano. Inoltre, continuano i ricercatori, la conferma di fonti extragalattiche arriva anche dal fatto che il flusso di neutrini misurato da IceCube per l’emisfero nord ha la stessa intensità di quello misurato per l’emisfero Sud.
Via: Wired.it
Credits immagine: IceCube Collaboration