Esploreranno il Pianeta Rosso con delle divise nuove. Almeno così garantisce la Nasa che con la collaborazione di alcune compagnie, sta già lavorando alla fabbricazione delle tute per gli astronauti che andranno in missione su Marte. Il modello è stato disegnato 24 anni fa per le missioni Apollo e Skylab ed è formato da strati di stoffa che contengono neoprene, uretano e nylon uniti a teflon, kevlar, nomex e fibra di vetro. I materiali sono tenuti insieme da supporti metallici che rivestono le divise esternamente. In dotazione degli astronauti ci saranno guanti ed elmetto e l’immancabile Primary Life Support Subsystem, ovvero lo zaino multifunzione. Questo infatti eroga l’ossigeno, controlla la pressione dell’aria nella tuta e la temperatura sia dell’acqua che dell’ossigeno, rimuove l’umidità, gli odori e il diossido di carbonio. Ma se ciò non dovesse bastare, per garantire la respirazione è previsto anche un secondo supporto, collegato a un bottone da premere in caso di emergenza. Infine, ci sarà un display per controllare costantemente lo stato dello zaino. Resta ancora da risolvere, il problema del peso della tuta che così fatta impedirebbe i movimenti degli astronauti e quello delle protezioni per ripararsi dalle polveri dei venti di Marte. Ma non solo, i ricercatori della Nasa stanno anche studiando un sistema per installare una macchina fotografica all’estremità di un bastone. Questa servirà a riprodurre l’immagine sul display dell’elmetto o sul polso degli astronauti, evitando così che questi scendano ripetutamente a esaminare rocce e sabbia. Il nuovo abbigliamento oggi viene testato sull’isola di Devon, nel circolo polare artico, l’ambiente terrestre più vicino a quello marziano. “Siamo ancora lontani da un vero e proprio prototipo”, spiega Ed Hodgson, ingegnere e designer del modello di tuta ideato presso l’Hamilton Sundstrand Space System. E aggiunge: prima di pensare ad una missione su Marte, il nuovo abbigliamento degli astronauti è la sfida più grande da vincere. (d.d.v.)