Aggiornamento 27 luglio 2020: il paper oggetto della ricerca è stato ritirato a causa di dubbi sollevati sulla classificazione del fossile.
Sembra un colibrì, ma è un dinosauro. Finezze tassonimiche a parte, comunque, le differenze non sono poi molte: volava, aveva un lungo becco e dimensioni veramente ridotte. Il suo nome è Oculudentavis khaungraae, ed è appena stato descritto in uno studio pubblicato su Nature grazie a un microscopico teschio di appena 7 millimetri preservato per 99 milioni di anni nell’ambra, e portato alla luce nel corso di una campagna di scavi nel nord della Birmania.
Il nome scelto dai suoi scopritori significa “uccello occhi e denti”, e fa esplicito riferimento alle caratteristiche salienti del suo teschio: ampie orbite oculari con una piccola fessura per far passare la luce, tipiche di un animale diurno, e denti aguzzi nel becco con cui addentava piccoli insetti e invertebrati. Nonostante la taglia paragonabile a quella di un colibrì, che ne fa il più piccolo dinosauro noto risalente al mesozoico, Oculudentavis era infatti carnivoro, un particolare che lo distingue dagli uccelli moderni di simili dimensioni che si nutrono esclusivamente di nettare.
Riferimenti: Nature