Fino al 2012 sembrava che la poliomielite sarebbe presto entrata, insieme vaiolo e peste bovina, nella ristretta lista delle malattie definitivamente eradicate dal pianeta. Sono passati solo due anni, e oggi l’Organizzazione mondiale della sanità torna invece a dichiarare la malattia un’emergenza sanitaria globale. Appellandosi al Regolamento sanitario internazionale entrato in vigore nel 2007, l’Oms di fatto ha imposto a Pakistan, Siria e Camerun, i tre focolai del virus, di mettere in atto al più presto restrizioni e controlli per i cittadini che vogliono viaggiare al di fuori dei confini nazionali, fino a quando l’emergenza non sarà nuovamente sotto controllo.
Nel 2013 il virus della poliomielite ha ripreso infatti a diffondersi da questi paesi, raggiungendo Afganistan, Iraq e Guinea equatoriale, con un totale di 417 casi in tutto il mondo. A far scattare l’emergenza però sono stati gli oltre 70 casi già registrati al 30 aprile di quest’anno, un numero piuttosto elevato visto che il periodo di massima trasmissione della malattia è concentrato nei mesi caldi. Il virus infatti si trasmette principalmente per via oro-fecale, e la diffusione aumenta sensibilmente nel periodo estivo, quando le piogge monsoniche allagano le condotte fognarie in molti paesi in via di sviluppo, esponendo la popolazione, e in particolare i bambini, al virus.
“La situazione sta evolvendo nella direzione sbagliata, e deve tornare sui binari giusti prima che accada qualcosa di terribile”, ha commentato il portavoce dell’Oms Gregory Hartl. “È per questo che stiamo dicendo a Pakistan, Siria e Camerun: dovete mettervi in riga”.
In diverse zone del Pakistan e del Camerun infatti, fazioni di talebani e gruppi terroristici islamici hanno impedito per anni le campagne di vaccinazione, mentre in Siria (dove la campagna vaccinale aveva precedentemente raggiunto una copertura del 90%) la situazione creatasi in seguito alla guerra civile ha portato nuovamente alla diffusione del virus. Le nuove misure prese dall’Oms prevedono ora l’obbligo per queste nazioni di imporre la vaccinazione a chiunque (non solo bambini ma anche gli adulti) voglia lasciare il paese, mentre per Afghanistan, Guinea equatoriale, Etiopia, Iraq, Israele, Nigeria e Somalia la richiesta è solamente di incoraggiare l’adozione di queste misure.
Via Wired.it
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