Incendi, tempeste, grandine, alluvioni, ondate di calore: sono ormai fatti di cronaca di cui leggiamo quotidianamente sui giornali. Volendo enumerare solamente quelli che, nell’ultimo mese, hanno interessato l’Europa e le regioni mediterranee, non bastano le dita di una mano. Il filo conduttore, il cambiamento climatico.
Ondate di calore
Luglio si è chiuso con un caldo da record che ha investito il sudest europeo e che non accenna a diminuire nemmeno in questi primi giorni di agosto. Fra i luoghi più caldi troviamo Grecia, Turchia e Sud Italia: le temperature hanno cominciato ad aumentare lo scorso martedì, quando un’ondata di calore ha investito – da sud verso nord – l’area mediterranea e la penisola balcanica: le temperature massime sono state raggiunte nel corso del weekend – nel pomeriggio di sabato, in Grecia, il termometro ha sfiorato i 45 gradi – ma le previsioni suggeriscono che in Tessaglia, la regione storicamente più calda della Grecia, in questi giorni sono attesi picchi fino a 47 gradi – un valore che stabilirebbe il record europeo assoluto. In Italia, a Lecce, secondo le previsioni domani si supereranno i 40 gradi, temperatura che verrà sfiorata anche a Catanzaro e nel sud della Sicilia.
Una cupola di calore (in inglese, heat dome) è un termine che viene usato quando una zona di alta pressione si stabilisce su una vasta porzione del continente e vi rimane per giorni o addirittura settimane. Un po’ come un coperchio su una pentola che ribolle, la cupola intrappola una massa d’aria molto calda sotto di essa. Il fenomeno è spesso destinato ad essere duraturo e stabile, ed è pertanto ritenuto principale responsabile delle ondate di calore letali in tutto il mondo (come quella dello scorso anno in Giappone, ad esempio).
Siamo al picco?
L’ondata di calore in corso era stata accuratamente prevista dai modelli meteorologici già dal 20 luglio circa. Finora, l’accordo con le condizioni meteo registrate è stato, purtroppo, molto buono e il calore si sta rivelando estremamente intenso. Il modello meteorologico riguardante l’Europa sud-orientale si estende fino all’inizio di agosto, e prevede che l’ondata di calore proseguirà durante tutta la settimana: si tratta della più intensa del 2021.
Non è un caso, poi, che negli ultimi giorni al calore delle regioni sud-orientali si sia contrapposto un regime di instabilità in quelle settentrionali. In Europa centrale (e anche nel Nord Italia) è infatti presente una profonda depressione che ha provocato un’epidemia di maltempo durante il fine settimana, con un notevole abbassamento delle temperature. La combinazione fra depressione a nord e alta pressione a sud-est, come dicevamo, è piuttosto tipica: è proprio questo contrasto che intensifica l’avanzamento dell’aria calda dal Nord Africa verso il Mediterraneo e la penisola balcanica, e sviluppa ondate di calore senza precedenti in queste regioni d’Europa.
Secondo quanto emerge dai dati odierni e dal confronto con le previsioni per la settimana, il picco dell’ondata di calore sembra in corso, e le temperature massime si registrano proprio in Grecia. Il record di 47 gradi che era previsto per oggi sembra, al momento, scongiurato, dato che la temperatura massima si attesta intorno ai 44.9 gradi nei pressi di Atene.
Incendi e precipitazioni
Guardando l’andamento delle precipitazioni nel corso della settimana, inoltre, si nota un peggioramento a nord che non riesce mai a raggiungere le regioni torride meridionali. Le previsioni più a lungo termine, inoltre, non prevedono precipitazioni almeno fino al 15-20 agosto circa, e forse anche più a lungo. L’ondata di caldo estremo ha già innescato numerosi incendi in alcune regioni dei Balcani e della Turchia, a causa della presenza di venti molto secchi.
In Turchia, un incendio è scoppiato a est di Antalya, nel terreno montuoso dell’entroterra a nord della costa tra Alanya e Antalya, e un secondo è scoppiato a Bodrum, e ha generato una nuvola di fumo che si è spinta molto a sud nel Mediterraneo orientale, fino all’isola greca di Rodi. Proprio a Rodi, la scorsa domenica è scoppiato un enorme incendio nelle aree centro-occidentali, che soffrono una siccità estrema da inizio estate.
Un altro pericoloso e distruttivo incendio è scoppiato pochi giorni fa a Catania, in Sicilia (anche se la matrice naturale è ancora da verificare). Numerose case sono state danneggiate o bruciate nel corso del fine settimana, e diverse centinaia di persone sono state evacuate. L’ondata di caldo estremo in corso probabilmente peggiorerà la situazione degli incendi, e il terreno molto secco non vedrà alcun sollievo a breve.