Gli esperti dell’Unu-Merit – il centro che riunisce l’Università delle Nazioni Unite e il Maastricht Economic Research Institute on Innovation and Technology dei Paesi Bassi – hanno sensibilizzato i parlamentari di oltre 40 nazioni: “Il progresso delle tecnologie di informazione e la partecipazione allo sviluppo dei software open source, non il mero accesso, sono essenziali per la democrazia nell’epoca dell’informazione partecipata”. Se ne è parlato a Ginevra, nel convegno “Dare una forma alla Società dell’Informazione: il ruolo dei Parlamenti e dei Legislatori”, organizzato dal Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite (il programma delle conferenza può essere visionato qui)
Migliorare la consapevolezza che nuovi standard possono favorire la democrazia e il buon governo, questo il motivo dell’evento. Un appello, quindi, per assicurare concorrenza e trasparenza, come ha sottolineato anche Luc Soete, direttore dell’Unu-Merit.
Il concetto di “Open Source” si riferisce a un metodo di sviluppo dei software di pubblico dominio: il codice sorgente (le istruzioni del programma) viene lasciato a disposizione di chiunque voglia collaborare a perfezionarlo. La collaborazione, tendenzialmente, è libera e spontanea. Rishab Aiyer Ghosh ricercatore senior presso il centro, ha invitato i legislatori a considerare le tecnologie di informazione e comunicazione da un punto di vista più sociale che tecnico: ha ribadito che l’accesso alla società dell’informazione deve essere garantito a tutti i cittadini. Cittadini, non consumatori. La distinzione non è accidentale: “La partecipazione, non il solo accesso, è la chiave per lo sviluppo. E, per i cittadini, i software open source sono ‘canne da pesca’, e non soltanto il pesce”. I recenti studi pubblicati dall’Università mostrano, infatti, quanto questi programmi abbiano contribuito all’affermazione e alla crescita di nuovi talenti.
Così, come parte di un nuovo progetto dell’Unione Europea, Flossinclude, Unu-Merit lancia un’iniziativa per migliorare la partecipazione delle nazioni asiatiche, africane e sudamericane all’open source. Da sviluppatori, non solo da utenti. (g.f)