È IL 12 GIUGNO 2014, e con la sfida tra Brasile e Croazia, vinta per 3 a 1 dai padroni di casa, si aprono i mondiali di calcio brasiliani. Tira il calcio di inizio un ospite molto particolare: Juliano Pinto, 29 anni e una lesione alla spina dorsale che lo ha paralizzato dalla vita in giù. A rendere possibile l’impresa è il BRA-Santos Dumont: un sistema composto da un elmetto che registra l’attività cerebrale del giovane disabile, un computer messo sulla schiena che ne decodifica i segnali, e un esoscheletro robotizzato che li riceve e muove le sue gambe di conseguenza. È una tecnologia messa a punto dai ricercatori del Walk Again Project, un consorzio internazionale specializzato nelle Brain Machine Interface, cioè nella comunicazione tra cervello umano, macchine e computer.