I pesci della barriera corallina sono contraddistinti da una varietà di colori e motivi che variano moltissimo da specie a specie, tuttavia gli scienziati ancora non sono riusciti a determinare in che modo alcune di queste caratteristiche sono acquisite e possono cambiare da esemplare ad esemplare. Uno studio pubblicato su BMC Biology ha preso in considerazione le strisce bianche dei pesci pagliaccio (genere Amphiprion), una famiglia che comprende oltre 30 specie distinguibili dal diverso numero di strisce bianche (da zero a tre) e di colori (giallo, arancione, rosso e nero).
Secondo la ricerca, queste strisce sarebbero particolarmente importanti in quanto permettono a ciascun esemplare di riconoscere pesci di diverse specie – questo tipo di informazione è essenziale anche per l’organizzazione sociale dei pesci pagliaccio, che è collegata con la scelta del loro habitat: questi animali solitamente risiedono nelle attinie (Actiniaria), con cui hanno rapporti di mutualismo o commensalismo (pesci e altri organismi come crostacei e gamberetti trovano ospitalità e protezione tra i tentacoli delle attinie e ricambiano ripulendole da detriti e parassiti).
Nello studio, i ricercatori si sono concentrati su due specie di pesci pagliaccio, A. ocellaris e A. frenatus, che hanno rispettivamente tre strisce ed una sola striscia. Essi hanno osservato che le larve di entrambe le specie non presentano nessuna striscia: due di queste sono acquisite da entrambe le specie durante la transizione da larva ad esemplare adulto. La specie A. ocellaris sviluppa una terza striscia vicino alla coda, mentre A. frenatus perde quella sul tronco, come risulta nei modelli osservabili negli esemplari adulti.
Il team ha quindi studiato altre 26 specie di pesci pagliaccio, e concluso che almeno 9 di queste perdono una o più strisce durante la loro crescita. “Curiosamente, ogni specie di pesce pagliaccio che esiste al giorno d’oggi acquisisce le sue strisce dalla testa alla coda dopo la nascita,” ha spiegato Vincent Laudet, autore principale della ricerca, “prima che gli esemplari di alcune specie perdano le loro strisce, questa volta a partire dalla coda.”
Per cercare di capire l’origine di questi motivi, il team ha studiato con attenzione la storia evolutiva di questa famiglia, e ha scoperto che l’antenato comune a tutte le specie presentava tre strisce costituite da cellule pigmentate chiamate iridofore, contenenti dei cristalli riflettenti. Durante la loro evoluzione, certe specie di pesce pagliaccio ne hanno gradualmente perso alcune, portando alla grande differenziazione che è possibile osservare oggi.
È interessante sottolineare che mentre il numero di strisce varia da zero a tre, il modo in cui queste sono organizzate è limitato,” ha concluso Laudet, “In tutte le specie con due strisce, è quella più vicina alla coda ad essere stata eliminata. Allo stesso modo, le specie con una striscia sola hanno mantenuto quella più vicina alla testa. È impossibile trovare un pesce pagliaccio con una sola striscia vicino alla coda, o una vicino alla testa e una vicina alla coda, ma nessuna sul tronco”.
Riferimenti: BMC Biology