Piante come computer

Il “respiro” delle piante è regolato da una sorta di computer interno, che somiglia molto a quelli usati dagli studiosi di intelligenza artificiale . Lo sostengono su Proceedings of the National Academy of Science David Peak e collaboratori della Utah State University (USA), che hanno studiato come le piante regolano gli scambi di gas con l’esterno. Le foglie delle piante possiedono aperture (stomi) attraverso cui entra l’anidride carbonica (CO2) ed esce vapore acqueo. Lo stato degli stomi deve essere regolato in modo da far entrare più CO2 possibile (stomi aperti) e far uscire meno vapore acqueo possibile (stomi chiusi). Le foglie sono spesso divise in aree in cui gli stomi sono o tutti aperti o tutti chiusi. I singoli stomi sembrano quindi agire rispondendo a ciò che fanno i loro vicini, e Peak e collaboratori hanno individuato analogie con la “computazione distribuita”, un metodo di processamento dell’informazione basato sulla comunicazione tra singole unità interagenti, che modificano di continuo il proprio comportamento in base a quello delle altre. E’ ciò che succede negli esperimenti di intelligenza artificiale, come le reti neurali o gli “swarmbots”, sciami di piccoli robot in grado di collaborare per eseguire un compito: a differenza dell’informatica tradizionale, basata sull’esecuzione di programmi predefiniti, qui i segnali scambiati tra le diverse componenti del sistema definiscono un processo di risoluzione dei problemi. (va.m.)

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