In Africa Centrale e Occidentale le donne lavorano più degli uomini. E hanno quindi un fabbisogno energetico superiore a quello precedentemente stimato. Lo dimostra uno studio condotto dalla Food and Agriculture Organization (Fao) delle Nazioni Unite e pubblicato questa settimana su Science. Alcuni ricercatori della Mayo Clinic (Usa) hanno osservato per una settimana le abitudini lavorative di 1787 donne e 1565 uomini della Savana Settentrionale, della Foresta Occidentale e della Foresta Orientale (Costa d’Avorio). Oltre al lavoro dei campi (la Costa d’Avorio è uno dei maggiori produttori e esportatori mondiali di caffè e cacao) le donne devono anche svolgere le faccende domestiche. Questo vuol dire, ogni giorno, due o tre ore di lavoro in più rispetto agli uomini. E, secondo lo studio, vuol dire anche che queste hanno un fabbisogno energetico superiore del 30 per cento rispetto alle stime precedenti. Un dato che non può essere trascurato dai programmi di pianificazione socioeconomica e nutrizionale per le popolazioni minacciate dalla fame. In base alle stime dell’agenzia delle Nazioni Unite, infatti, oggi nel mondo circa 815 milioni di persone soffrono di denutrizione e non dispongono di sufficienti risorse alimentari, ma la maggior parte degli interventi internazionali non tiene conto delle diseguaglianze di genere nella distribuzione del carico di lavoro. (f.n.)