La rivoluzione è arrivata con la legge Lorenzin (L. 11 gennaio 2018, n. 3), entrata in vigore alla metà del febbraio scorso. Con la norma veniva stabilita, tra l’altro, una revisione dei comitati etici, prevedendo sia una loro riduzione numerica – per un massimo di quaranta – che l’istituzione di un Centro di coordinamento nazionale dei comitati etici territoriali per le sperimentazioni cliniche sui medicinali per uso umano e sui dispositivi medici. Ma c’è chi, come Gianluigi Mancardi, presidente della Società Italiana di Neurologia, è convinto che la vera rivoluzione dovrebbe passare anche da un modello organizzativo diverso all’interno dei comitati etici. Perché comitati efficienti possono accelerare la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci, sostenendo le sperimentazioni cliniche.