Ecco il pranzo stellare di un buco nero

(Credits immagine: NASA's Goddard Space Flight Center)

Altro che supernova. Lo spettacolo che si è parato davanti agli occhi degli astronomi del telescopio Rotse IIIb (Robotic Optical Transient Search Experiment) è, se possibile, ancora più raro. Si tratta di un cosiddetto tidal disruption event, ovvero evento di distruzione mareale, un’enorme fiammata generata quando un buco nero supermassivo ingurgita una stella di massa media. In effetti, l’esperimento Rsvp (Rotse Supernova Verification Project), quello a cui stavano lavorando i ricercatori della University of Texas at Austin, era alla ricerca proprio di supernovae: ma è stato subito chiaro che Dougie – così è stato soprannominato l’evento, in onore di un personaggio di South Park, ma il suo vero nome è ROTSE3J120847.9+430121 – era qualcosa di ben diverso. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal.

Analizzando la sorgente luminosa, infatti, gli scienziati hanno scoperto che lo spettro della luce emessa non combaciava con quello atteso da una supernova, né dai cosiddetti gamma ray burst, le gigantesche esplosioni stellari che si verificano ai margini dell’Universo conosciuto. A questo punto, i ricercatori hanno compreso che si trattava di una massiccia iniezione di materia stellare all’interno di un buco nero, probailmente “conseguenza di una ripresa improvvisa dell’attività da parte di un nucleo galattico finora quiescente”.

Eventi del genere erano già stati previsti nel 1975, come conseguenza inevitabile dell’esistenza di buchi neri supermassivi nei nuclei galattici. In ogni caso, la lotta tra stella e buco nero non è così impari come si potrebbe pensare. “Anziché inghiottire la stella”, spiega From Quarks to Quasars, “il buco nero crea forze di marea più forti da un lato della stella rispetto all’altro. Queste forze deformano la stella, allungandola in una forma che ricorda quella di una farfalla. Sembra quasi che la stella stia combattendo per non morire”.

Credits immagine: NASA’s Goddard Space Flight Center
Via: Wired.it

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