UN NOME DIFFICILE, quasi impronunciabile, per una malattia che in molti casi è di difficile gestione: i malati sono spesso in età avanzata, soffrono anche di altre patologie, e il sistema di somministrazione delle medicine è poco maneggevole. Parliamo della broncopneumopatia cronica ostruttiva, Bpco, una condizione che colpisce in massima parte i fumatori, anche ex, e che porta le vie aree a restringersi e irrigidirsi sempre più, lasciando i pazienti letteralmente senza fiato. Quella che potrebbe sembrare una semplice “tosse da fumatore” in realtà è considerata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una delle emergenze sanitarie dei prossimi anni: nel 2020 sarà la terza causa di morte a livello mondiale e la quinta in termini di disabilità e qualità di vita. Anche in Italia l’impatto è grande: la Bpco è la causa di circa il 55% delle morti per malattie respiratorie croniche.